Il MiCA (Markets in Crypto-Asset) è la prima serie completa di norme al mondo per la regolamentazione dei cripto asset, regole che proteggono gli investitori europei e che impediscono l’uso improprio dell’industria delle criptovalute ai fini del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Si tratta di un primo passo verso un quadro normativo armonizzato nell’Unione europea che rappresenta un miglioramento rispetto alla situazione attuale in cui solo alcuni Stati membri dispongono di una legislazione nazionale.
Il regolamento, che diventerà operativo a metà del 2024, introduce cambiamenti a partire dalla classificazione di tutto quello che può essere riconducibile sotto il cappello dei crypto asset. Le nuove norme impongono una serie di obblighi a carico delle società che forniscono servizi in asset digitali e introducono il principio di separazione patrimoniale per i crypto asset: i capitali dei clienti dovranno essere ben distinti da quelli del fornitore e dovranno essere attribuiti a uno specifico indirizzo sulla blockchain.
Per rafforzare il quadro legislativo esistente, aumentando la trasparenza e il rispetto delle norme antiriciclaggio, il Consiglio dell’Ue ha approvato nuove norme in materia di trasparenza fiscale per tutti i prestatori di servizi che agevolano le transazioni in cripto attività per i clienti residenti nell’Ue. Il quadro legislativo esistente, il MiCA, viene esteso al campo di applicazione degli obblighi di registrazione e comunicazione che si applicano anche ai fornitori di servizi come, ad esempio, le piattaforme di negoziazione e i portafogli in cui ci sono criptovalute.
Le modifiche applicate con l’ultima proposta approvata riguarderanno inoltre, la preservazione della stabilità finanziaria tutelando tutti coloro che intendono intraprendere carriere nel settore o avvalersi delle criptovalute per il proprio business. Obbligo di scambio di informazioni anche tra le autorità fiscali. Finora, la natura decentralizzata delle criptovalute ha reso difficile per le amministrazioni fiscali degli Stati membri garantire la conformità fiscale, ma la direttiva incoraggia una forte cooperazione amministrativa internazionale per garantire un’efficace riscossione delle imposte.
Intanto, in Italia, entra ufficialmente in vigore la legge di conversione del decreto legge FinTech, ovvero il provvedimento varato dal Governo per attuare la normativa europea in materia di strumenti finanziari digitali che, in pratica, dà la possibilità di negoziare i titoli attraverso le stesse tecnologie utilizzate per le criptovalute, norme necessarie per dare attuazione al regolamento (Ue) 2022/858.
Tale regolamento prevede una disciplina comune delle forme di circolazione degli strumenti finanziari digitali basate su soluzioni tecnologicamente avanzate. Inoltre, si introducono misure di semplificazione della sperimentazione relativa alle attività di tecnofinanza per la sperimentazione delle attività di innovazione tecnologica digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo, al fine di consentire agli operatori fintech di testare soluzioni innovative.
Tutti questi obblighi entreranno comunque in vigore il 1º gennaio 2026, e l’adozione definitiva delle norme sarà possibile solo quando il Parlamento europeo potrà dare pareri consultivi.
(C.D.G.)