I brevetti standard essenziali proteggono la tecnologia che è stata dichiarata essenziale per realizzare un prodotto conforme agli standard tecnici di un’organizzazione. Possono essere considerati tali, ad esempio, la connettività (5G, Wi-Fi, Bluetooth) e gli standard di compressione e decompressione audio/video.
Per realizzare un prodotto standard, dovranno essere utilizzati i relativi brevetti “essenziali” concessi a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie. Secondo la commissione, il sistema di autoregolamentazione della concessione di tali brevetti ha sofferto di una mancanza di trasparenza, prevedibilità e lunghe controversie e contenziosi. Tali lentezze hanno ricadute importanti sull’economia perché le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà di tutto il PIL Ue oltre il 90% di tutte le esportazioni.
Per questo motivo sono state fatte nuove proposte comunitarie che andranno a integrare il sistema del Brevetto Unitario, che sarà operativo dal 1° giugno. Le regole intendono garantire che sia i proprietari che gli esecutori di tali standard vendano prodotti all’ interno dell’Unione europea e siano competitivi sui mercati globali. Gli utenti finali potranno invece beneficiare di prodotti basati sulle più recenti tecnologie standardizzate a prezzi equi e ragionevoli.
La proposta introduce misure sui seguenti aspetti: un registro, una banca dati e controlli di essenzialità; pareri di esperti sulla royalty aggregata; determinazione dei termini della licenza mediante conciliazione sostitutiva di oneroso contenzioso; misure di sostegno alle pmi; l’istituzione di un “centro di competenza” presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) che si occuperà di gestire un registro dei brevetti e di aiutare le aziende a stabilire politiche di royalty “eque, ragionevoli e non discriminatorie”.
Tra le misure incluse nel pacchetto della Commissione europea rientrano una proposta di standard comuni sui tempi di accesso ai farmaci per tutti i Paesi UE, e un voucher che prolunga i diritti di esclusiva su un medicinale in cambio della ricerca da parte delle case farmaceutiche su nuovi antibiotici.
Alcuni ex alti funzionari degli Stati Uniti in una lettera indirizzata ai vertici della Commissione europea commentano che il piano dell’Ue per regolamentare i brevetti per gli standard tecnologi essenziali “infliggerà gravi danni all’innovazione europea e americana” ed esprimono seria preoccupazione sulla possibilità che le nuove norme Ue, trapelate finora soltanto in una bozza e ancora suscettibili di modifiche, “sconvolgano l’equilibrio” nel settore e aprano “la strada ai concorrenti internazionali” come la Cina “per fissare tassi di royalty aggregati vincolanti che svaluterebbero gravemente l’innovazione europea”.
Le norme, evidenzia Bruxelles, ambiscono ad “aiutare le imprese, in particolare le Pmi, a sfruttare al massimo le loro invenzioni e le nuove tecnologie, e a contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica Ue”.
(C.D.G.)