L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso gli ultimi dati in tema di cure e trattamenti della tubercolosi ed ha rilevato che circa 80 paesi durante il 2020, primo anno della pandemia da Covid-19, hanno evidenziato una riduzione del trattamento del 21%, rispetto al 2019. Un milione di persone durante la pandemia hanno perso le cure di cui avevano bisogno.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS si è così espresso: “L’interruzione dei servizi essenziali per le persone con tubercolosi è solo un tragico esempio dei modi in cui la pandemia sta colpendo in modo sproporzionato alcune delle persone più povere del mondo, che erano già a più alto rischio di tubercolosi”.
Gli ultimi dati rilevati hanno evidenziato che le maggiori differenze si sono registrate in paesi ancora in via di sviluppo, che non hanno accesso a tecnologie ed elementi di innovazione; tra i principali Indonesia, Sud Africa e Filippine. In questi paesi, purtroppo, la tubercolosi rimane una delle malattie più mortali al mondo, causando quasi 4000 morti al giorno e quasi 28.000 nuovi ammalati. Gli sforzi globali per combatterla hanno salvato circa 63 milioni di vite dal 2000.
Nei giorni scorsi, in vista della Giornata mondiale della tubercolosi tenutasi mercoledì 24 marzo, l’OMS ha sottolineato che alcuni paesi hanno già adottato misure per eludere l’impatto del nuovo coronavirus sulla fornitura di servizi per la tubercolosi. La Giornata si celebra al fine di aumentare la consapevolezza e la comprensione di uno dei principali killer infettivi del mondo e catalizzare l’attenzione sul suo devastante impatto.
Le politiche di successo messe in atto dai paesi suddetti, infatti, hanno incluso l’espansione dell’uso di tecnologie digitali come la diagnosi assistita da computer nelle radiografie del torace – particolarmente vantaggioso nei paesi che non dispongono di un numero sufficiente di radiografi qualificati – insieme alla fornitura di consulenza e supporto a distanza e alla prevenzione e cura.
Nonostante queste innovazioni, molte persone che hanno la malattia non sono ancora in grado di accedere alle cure di cui hanno bisogno. A livello globale, ogni anno circa 10 milioni di persone si ammalano di tubercolosi.
L’Oms teme che oltre mezzo milione di persone in più possano essere morte di tubercolosi nel 2020, semplicemente perché non sono state in grado di ottenere una diagnosi. Prima che il Covid-19 colpisse, il divario tra il numero stimato di persone che sviluppano la tubercolosi ogni anno e il numero annuale di persone a cui è stato ufficialmente diagnosticato il virus era di circa tre milioni. La pandemia ha notevolmente esacerbato la situazione.