OpenAI, in collaborazione con il MIT Media Lab, ha condotto due studi per analizzare gli effetti emotivi derivanti dall’uso prolungato di ChatGPT.
Il primo studio ha esaminato milioni di interazioni degli utenti, mentre il secondo ha coinvolto 1.000 partecipanti per un mese.
I risultati mostrano che, sebbene la maggior parte degli utenti non sviluppi un coinvolgimento emotivo significativo, un piccolo gruppo ha mostrato segni di solitudine e dipendenza, trattando il chatbot come un “amico”.
L’uso eccessivo, anche in modalità neutra, ha intensificato questi sentimenti, suggerendo un impatto potenzialmente negativo sul benessere mentale.