Nell’ultimo ventennio le nuove tecnologie hanno travolto anche il mondo dell’informazione. Abbiamo visto nascere innovative categorie di professionisti, come Social Media Manager ed esperti Seo, che hanno saputo cogliere le opportunità prodotte dalle trasformazioni tecnologiche.
Oggi tanti giornalisti lavorano negli uffici stampa, sui social media o come freelance ma, non avendo una testata di riferimento, non possono essere riconosciuti come tali.
Inoltre, con la Rete, sono cambiati i modi di fare informazione e i tradizionali meccanismi di accesso alla professione giornalistica risultano in parte superati. Basti pensare che oggi sia sui media tradizionali che sul web e sui social è possibile esercitare la libertà di manifestazione del pensiero senza essere iscritti all’Ordine.
Inizialmente l’Ordine dei giornalisti voleva modificare le regole per l’accesso alla professione, ampliando le possibilità per l’iscrizione al registro dei praticanti. Un passaggio necessario per poi diventare “professionisti” attraverso l’esame di Stato. Per questo motivo si è deciso di modificare l’articolo 34 della legge numero 69 del 1963, con i cambiamenti che riguardano le modalità di praticantato per i giornalisti.
Ma il Ministero della Giustizia ha sonoramente bocciato e rispedito al mittente la delibera con cui, lo scorso 8 novembre, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato i “Criteri interpretativi dell’art. 34 della legge 69/1963 sull’iscrizione al Registro dei Praticanti”. Si trattava di una delibera contenente una norma finalizzata a consentire “in via eccezionale e su casi specifici, l’avvio del praticantato anche in assenza di una testata e di un direttore responsabile”.
Rimane quindi urgente una riforma dell’Ordine e dei meccanismi di abilitazione all’esercizio professionale basata sul potenziamento dei percorsi formativi, perché è in gioco il diritto a una corretta informazione, minacciato costantemente da chi si improvvisa giornalista e crea disinformazione.
Proprio oggi a Roma l’Ordine nazionale dei giornalisti promuove un convegno per celebrare i suoi 60 anni, un traguardo importante per il giornalismo che in questo periodo ha vissuto una straordinaria e tumultuosa trasformazione che verrà analizzata nel corso dell’evento.
Auspichiamo che questo sia solo il punto di partenza per rilanciare l’importanza dell’informazione di qualità e di chi la produce rispettando la deontologia giornalistica.
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