La ricerca guidata dal docente di psicologia, il dottor John Shaw, suggerisce che il 12,5% dei bimbi intorno ai 10 anni si sveglia volontariamente per controllare le notifiche sul cellulare. Oltre a perdere molte ore di sonno, quindi, ad averne cattive conseguenze è anche la qualità del sonno in sé.
Per il suo studio, Shaw ha analizzato il comportamento di 60 pre-adolescenti, provenienti da diverse scuole e città nel Regno Unito.
Il gruppo ha dormito in media 7-8 ore ogni notte, meno delle 9-12 ore raccomandate per quella fascia di età dai Centers for Disease Control and Prevention. La maggior parte ha ammesso di aver utilizzato i social media per “più di quattro ore al giorno”, con due terzi che hanno affermato di utilizzarli proprio prima di coricarsi.
Questa perdita di sonno, nei più giovanti utenti social, è associabile ad una sorta di dipendenza o è riconducibile ad altro? È lo stesso Shaw a tracciare un quadro piuttosto chiaro: “il timore di essere estromessi, che è amplificato da social media, sta influenzando direttamente il sonno dei più piccoli, che vogliono sapere cosa stanno facendo i loro amici. Se non sei online quando sta succedendo qualcosa, significa che non stai prendendo parte a quella cosa. Si cade in un loop: chi è ansioso va ancora più sui social media, il che lo rende più ansioso ancora, con un impatto negativo sul sonno”.
Come può fare un genitore per aiutare un figlio a ridurre le ore di utilizzo dei social media? La soluzione c’è, e sono le stesse app a fornire gli strumenti adeguati, ma fino ad un certo punto. Se da una parte dimezzare gli “scroll” è possibile, agire meccanicamente sull’emotività dei ragazzi non è possibile. TikTok attualmente è il social che coinvolge maggiormente la fascia più giovane degli internauti, e mette a disposizione il tool “Gestione del Tempo”.
La funzione, il cui scopo è proprio quello di promuovere il benessere digitale, si può attivare dal menù “Controllo Applicazione”. Questo strumento consente di contenere l’uso dell’app per vari limiti di tempo fino a 2 ore al giorno, al raggiungimento del quale sarà richiesto di inserire un codice per poter continuare.
In California sono intanto allo studio leggi per limitare gli effetti dei social media sui bambini più piccoli: recentemente è stata approvata una legge che ha l’obiettivo di obbligare gli sviluppatori “a considerare l’interesse superiore dei bambini nella progettazione, nella creazione e nella fornitura” dei loro servizi. In caso di conflitto tra gli interessi commerciali e l’interesse superiore dei bambini, le aziende devono dare priorità alla privacy, alla sicurezza e al benessere dei bambini rispetto agli interessi commerciali.