Abilitare lo scambio di informazioni tra gli enti e la Pubblica Amministrazione e favorire l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche: è questo l’obiettivo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (Pdnd), operativa dal 21 ottobre 2022.
Il progetto fa parte di quelli previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ed è stato messo a punto dal dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme a PagoPA.
Si tratta di un passo verso il principio “once-only” con il quale l’Europa intende mettere in condizione gli enti pubblici di condividere tra loro i dati dei cittadini in modo che, chi deve interagire con una qualsiasi delle emanazioni della Pubblica amministrazione, debba inserire i propri dati una sola volta. Principio che Bruxelles intende applicare entro la fine del 2023 e che, la Piattaforma digitale nazionale dati, intende perseguire.
I fondi attuali, 110 milioni di euro, sono a disposizione dei Comuni interessati ad aderire alla Piattaforma che possono presentare la loro domanda entro il 17 febbraio 2023, su PA digitale 2026, ricevendo un voucher economico predefinito calcolato in base alla dimensione dell’Ente.
Con l’interoperabilità delle banche dati è possibile creare un ecosistema che abilita lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra le PA attraverso una piattaforma unica, un catalogo di servizi software (API) in costante crescita e un insieme di regole condivise, al fine di incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa, ridurre la richiesta di dati al cittadino e creare nuove opportunità di sviluppo per le imprese. Inoltre, con l’adesione a questo primo Avviso, i Comuni avranno l’opportunità di mettere a disposizione di altre amministrazioni i propri dati tramite la pubblicazione di nuove API nel catalogo della PDND.