La pirateria audiovisiva continua a rappresentare una minaccia per l’industria creativa. Ogni anno si stimano miliardi di perdite, con l’ecosistema dei diritti d’autore sempre più a rischio.
Il tema non riguarda solo i consumatori, bensì si espande anche alle piattaforme e ai servizi online che facilitano questa pratica.
In un documento presentato all’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR), la Liga ha accusato Google e X di favorire infrastrutture e strumenti che permettono ai pirati digitali di operare senza ostacoli.
Nel documento viene analizzato il ruolo di VPN, hosting e indicizzazione dei siti pirata all’interno del sistema criminale.
Google in particolare è nel mirino per la presenza di app pirata sul Play Store e per il posizionamento di siti illegali nei risultati di ricerca. La richiesta dell’organo calcistico spagnolo è quella di rimuovere a livello globale i siti con un elevato numero di richieste di de-indicizzazione, e la conseguente adozione di controlli preventivi che impediscano l’indicizzazione di servizi IPTV illegali.
La lotta alla pirateria deve coinvolgere quindi anche le piattaforme digitali e i fornitori di servizi che, direttamente o indirettamente, facilitano la diffusione di contenuti pirata.
Ogni violazione dei diritti di autore non rappresenta solo un danno economico, ma mette a repentaglio anche la sostenibilità economica dell’intero settore.
G.R.
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