La certificazione del “bollino IG” di vino, alcolici e prodotti agricoli emerge dalla nuova raccomandazione del Garante Ue per i dati personali che chiede di rivedere le misure relative al trattamento dei dati. L’obiettivo è quello di ottenere una gestione più efficace dei processi di registrazione e certificazione per i produttori, ma anche una maggiore protezione dei prodotti contro l’uso improprio o le imitazioni.
Nel parere pubblicato il Garante Ue raccomanda di “chiarire e aggiungere una serie di misure”. In particolare, punta ad affidare sia all’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (l’Uipo) sia alla Commissione Ue, il compito di valutare le domande per l’indicazione geografica, che può comprendere il trattamento dei dati personali dei produttori come il nome, l’indirizzo, l’e-mail. Secondo il Garante, l’Euipo e la Commissione risulterebbero in questo modo contitolari del trattamento dati.
Inoltre, il Garante raccomanda di “indicare esplicitamente le categorie di dati personali necessarie per la corretta gestione delle procedure di registrazione, modifica o cancellazione delle indicazioni geografiche e delle specialità tradizionali garantite”. Questo allo scopo di garantire che il trattamento dei dati personali sia limitato a ciò che è direttamente rilevante e necessario per realizzare gli obiettivi specifici della Proposta.
Infine, si chiede di identificare quali categorie di dati personali dovrebbero essere messe a disposizione del pubblico e di definire chiaramente per quali finalità. È prevista una procedura per garantire che solo le persone che dimostrano un interesse legittimo abbiano accesso a categorie aggiuntive di dati personali, come i dettagli di contatto.
Per finire, è stato stabilito che la durata della conservazione dei dati personali sia limitata allo stretto indispensabile.