ISACA, leader mondiale nel fornire competenze, certificazioni e percorsi formativi in ambito Assurance e Audit, ha svolto un’indagine che prende il nome “State of Piracy 2025”. Riflette il punto di vista di 1600 dipendenti in tutto il mondo e il 66% afferma che il ruolo è più stressante rispetto a quanto non lo fosse cinque anni fa. Il 34% lo definisce significativamente più stressante.
Le principali cause di questo fenomeno sono indicate nella rapida evoluzione della tecnologia (55%) e nella carenza di risorse (56%). Più nello specifico le problematiche riportate sono:
-quadro normativo e giuridico internazionale complesso,
-mancanza di risorse dovutamente competenti;
-gestione dei rischi connessi alle nuove tecnologie.
Niel Harper, vicepresidente del consiglio di ISACA e CISO & Data Protection Officer di Doodle, ha così commentato i risultati dell’indagine: “In un complesso ambiente normativo internazionale, spesso con risorse poco brillanti, è comprensibile che molti professionisti della privacy si sentano in affanno per rimanere conformi e mantenere al sicuro i dati dell’organizzazione. Affrontare queste sfide e riuscire a far ottenere ai professionisti il supporto di cui hanno bisogno sarà vitale non solo per garantire le risorse necessarie per una protezione della privacy efficiente, ma anche per mantenere l’integrità e la sicurezza dei dati ed evitare potenziali danni agli interessati”.
La ricerca condotta da ISACA ha rivelato anche aspetti incoraggianti. In particolare, sono viste di buon occhio le strategie aziendali sulla privacy e l’impegno dei vertici aziendali riguardo la privacy della singola organizzazione.
G.R.
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