Le immagini mostravano espressioni malinconiche, pensierose di uomini e donne di diverse età e classi sociali. Solo in seguito ha ammesso fossero realizzate con Midjourney Intelligenza Artificiale generativa che prende dei “prompt” (delle brevi descrizioni, delle richieste se vogliamo) e li trasforma in un’immagine. Non erano però foto reali; cosa che invece Avery ha lasciato intendere per mesi. Per far credere che fosse tutto vero, parlava della fotocamera utilizzata e raccontava anche alcuni retroscena degli scatti. Dopo un po’ però non ha voluto più fingere ed ha deciso di raccontare cosa ci fosse realmente dietro quelle immagini.
Le migliori immagini generate da Midjourney vengono fuse per creare un prodotto migliore; ad esempio, in alcuni casi, il volto di una persona raffigurato in un’immagine viene sovrapposto perché ritenuto più espressivo. L’immagine viene poi ulteriormente migliorata attraverso i filtri di Photoshop fino a raggiungere il risultato finale, che viene pubblicato su Instagram.
Avery ha voluto però affermare che si reputa comunque un artista considerando che provvede a ritoccare ulteriormente l’immagine usando specifici programmi. Ha aggiunto infatti che il processo creativo resta nelle sue mani e non in quelle della macchina.
Con lo scopo di giustificarsi e dire davvero tutta la sua opinione in merito alla questione ha aggiunto che non reputa le sue pubblicazioni più disoneste rispetto a tutti coloro i quali postano usando filtri, si truccano o ricorrono alla chirurgia estetica. Anche nelle famose riviste vi è un enorme uso di Photoshop o addirittura la sostituzione (solo per l’immagine) di alcune parti del corpo con altre. L’unica differenza è stata che, se pur in ritardo, lui ha ammesso la ‘’menzogna’’, molti altri continuano a negarlo.
Il fotografo evidenzia come inizialmente fosse scettico sull’IA, ma dopo averne testato le potenzialità ha deciso di convertirsi a questa nuova forma d’arte. “Il mio obiettivo originale era ingannare le persone per mostrare l’intelligenza artificiale e poi scrivere un articolo a riguardo. Ma ora è diventato uno sbocco artistico. Le mie opinioni sono cambiate”, confessa.
(G.S)