Al fine di contrastare l’ondata di immagini di sesso esplicito non consensuale, il Garante per la protezione dei dati personali mette a disposizione sul proprio sito un canale di emergenza. Le persone che temono che le loro foto o i loro video intimi possano essere diffusi senza il loro consenso su Facebook o Instagram, potranno segnalare questo rischio e ottenere che le immagini vengano bloccate. Lo strumento della segnalazione è previsto dall’articolo 144-bis del codice della privacy, introdotto dal dl 139/2021.
L’intento dovrebbe essere quello di limitare rapidamente la circolazione dei contenuti, ma non è così. Infatti, chiunque abbia fondato motivo di ritenere che registrazioni audio, immagini o video o altri documenti informatici a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano, destinati a rimanere privati, possano essere oggetto di invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione attraverso piattaforme digitali senza il suo consenso ha facoltà di segnalare il pericolo al Garante, il quale, nelle 48 ore dal ricevimento della segnalazione, decide come muoversi e che provvedimenti adottare.
Questa norma, però, si riferisce solo al pericolo della diffusione e non ad una diffusione già avvenuta. Inoltre, restringe la legittimazione a fare la segnalazione alla vittima, in quanto si riferisce ai contenuti che la riguardano. Con una eccezione, che concerne i genitori o tutori dei minori. La domanda che ci si pone è: i bambini ultraquattordicenni hanno il coraggio di mandare una segnalazione al Garante? E i genitori hanno il coraggio di attivarsi?
Senza l’attivazione delle vittime o dei genitori, i poteri del Garante non sono innescati e i contenuti possono tranquillamente circolare in rete.
I problemi riguardano anche il seguito della segnalazione, perché al Garante è affidato il compito di mettere in atto tutte le azioni per impedire la futura temuta diffusione in rete dei contenuti pornografici non consensuali.
Le vittime devono sapere che ci si può rivolgere alla Polizia Postale per denunciare il reato e al titolare del trattamento o al Garante per la protezione dei dati personali per richiedere la cancellazione delle immagini.
Inoltre, da marzo 2021 le persone maggiorenni che temono che le proprie immagini intime, presenti in foto e video, vengano condivise, possono rivolgersi al Garante per segnalarne l’esistenza in modo sicuro e confidenziale a Facebook e farle bloccare e renderle irriconoscibili.