Entrambi i rami del Parlamento vogliono definire un comune indirizzo regolatorio per la sanità digitale assicurando un accesso omogeneo, sia a livello nazionale che regionale. Si tratterà in concreto di dare vita a un patto di legislatura che serva da stimolo per la transizione digitale della sanità italiana.
L’Italia, infatti, è in ritardo sullo sviluppo della sanità digitale, una sanità in cui l’innovazione e l’intelligenza artificiale diventano preziosi alleati per migliorare la prevenzione e disporre di cure più efficaci. La situazione può essere imputata sia alla complessità dei servizi connessi con la cura della salute, sia all’arretratezza tecnologica della pubblica amministrazione. Un’accelerazione potrebbe venire dalla nascita dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali presentato al Ministero della Salute. L’obiettivo è creare un quadro normativo e regolatorio per favorire l’affermazione delle terapie digitali.
Le terapie digitali sono interventi terapeutici guidati da software che rendono possibili percorsi di cura basati su interventi personalizzati sui singoli pazienti. Le problematiche curabili sono malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, ma anche malattie mentali e dipendenze, fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi.
Sebastiano Filetti, direttore della School of Health Università Unitelma Sapienza di Roma spiega: “Una terapia digitale interviene direttamente sulla patologia del paziente, esattamente come un farmaco. Per esempio, nel caso del diabete di tipo 2, un algoritmo che attraverso l’uso di chatbot utilizza una terapia cognitivo-comportamentale per influenzare il comportamento del paziente e modificare il suo stile di vita è una potenziale terapia digitale”.
La digitalizzazione delle terapie permetterà ai pazienti di ricevere informazioni dettagliate sui loro sintomi e sulle conseguenze del loro comportamento, aiutandoli a comprendere meglio la natura della loro dipendenza.
Più nello specifico, per favorire l’ingresso della sanità italiana nell’era digitale, si vuole: istituire un Osservatorio Permanente Nazionale sulla Sanità Digitale e sulle Terapie Digitali; favorire la creazione di tavoli di interscambio internazionali; assicurare equità di accesso nazionale e regionale agli strumenti di Sanità digitale; conferire supporto socio-politico-sanitario al per diffusione territoriale delle Terapie Digitali; identificare iniziative a livello istituzionale che permettano la diffusione dei servizi digitali all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Simona Loizzo, neo Presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla sanità digitale, afferma che c’è la “volontà di Parlamento e governo di lavorare in stretto coordinamento per rendere finalmente concreto l’ingresso della sanità italiana nell’era digitale rendendo questa materia una delle priorità della XIX Legislatura, orientando anzitutto le prossime scelte politiche e creando tutti i presupposti di tipo normativo e regolatorio che favoriscano l’affermazione delle terapie digitali, in un quadro di indispensabile sostenibilità e organica digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolinea che si sta lavorando alla realizzazione della Piattaforma nazionale di Telemedicina con l’utilizzo dei fondi del Pnrr e aggiunge che “il Portale nazionale per la diffusione della telemedicina, gestito dal Ministero della Salute, avrà un ruolo centrale di informazione e formazione per i cittadini, i professionisti sanitari e le imprese di settore, nonché una funzione di monitoraggio dell’effettivo utilizzo della telemedicina nell’assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale”.
C.D.G.