Meta ha lanciato l’allarme: un centinaio di persone, tra giornalisti e attivisti, sono finiti nel mirino del software spia Graphite, di proprietà dell’israeliana Paragon Solutions. Si tratta di un c.d. spyware zero-click, capace cioè di installarsi sui dispositivi senza che sia necessaria alcuna attività da parte delle vittime e in grado di accedere a tutti i dati del dispositivo hackerato, riuscendo a leggere anche i messaggi scambiati su app come WhatsApp e Signal, considerate sicure poiché protette da sistemi di crittografia end-to-end.
Tra gli spiati, Luca Casarini, noto capomissione e fondatore della ONG Mediterranea. “Con una comunicazione ufficiale, Meta, la società che gestisce il servizio di messaggistica Whatsapp, ha informato Luca Casarini, uno dei nostri capomissione e tra i fondatori di Mediterranea, che il suo telefono era stato violato da una operazione di spyware ad alto livello, attraverso l’uso di un software definito tra i più sofisticati al mondo”: sono le dichiarazioni della Mediterranea Saving Humans, in merito a un’intercettazione giunta sul telefono del suo fondatore, e riscontrata da Meta. Le indagini sono già in corso, e i ricercatori di The Citizen Lab hanno iniziato a esaminare il dispositivo di Casarini per determinare la durata e l’estensione dell’intrusione.
Oltre a Casarini, in Italia un’altra vittima nota è il direttore del giornale online Fanpage, Francesco Cancellato: anche lui ha riferito di essere stato avvertito da WhatsApp.
Ma, oltre alla gravità degli episodi, che tra l’altro ricordano il software della NSO Group, che sei anni fa aveva sfruttato una falla nel codice di Whatsapp, per veicolare il proprio software spia Pegasus, quanto accaduto fa sorgere anche alcuni interrogativi sul ruolo dei servizi segreti italiani nella sorveglianza di Casarini e di altri attivisti. “Chiediamo a Palazzo Chigi di rispondere ad una serie di domande: chi ha spiato il direttore di Fanpage? Il governo è cliente della Paragon Solutions?”, ha dichiarato in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd ed europarlamentare, che ha poi aggiunto “Il governo smentisce di aver spiato giornalisti e attivisti? E se non c’entra nulla, come intende tutelare i giornalisti italiani da questi attacchi?”.
di Matteo Cotellessa, Giornalista in Direzione Comunicazione Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Regole della Comunicazione d’impresa con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
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