Con l’emergenza sanitaria, l’Italia e l’Europa si sono trovate sotto attacco da gruppi esteri che puntano il nostro sistema sanitario soprattutto a causa della fragilità che lo affligge. Con la “prima ondata” di Green Pass falsi ma validi, sono apparsi infatti numerosi Panel DGC (Digital Green Certificate) esposti a Internet e con numerose vulnerabilità anche datate, che affliggevano i server che li custodiscono.
Ad evidenziare la fragilità del nostro sistema sanitario è una vicenda accaduta recentemente: il rilascio di Green Pass costruiti ad hoc come dimostrazione di un’alterativa funzionante alla regolare vaccinazione (o tampone). Sono infatti stati diffusi Green Pass falsi a nome di Adolf Hitler e Bettino Craxi. Non si tratta tanto del fatto tecnico dei Green Pass in sé, quanto piuttosto di un discorso più ampio, ovvero di un’azione mossa contro un’istituzione.
Quando si parla di attacco cyber-politico si intende proprio questo: il messaggio è chiaro ed è rivolto alle istituzioni, prima italiane e poi europee. È un messaggio di minaccia e di allerta. Questa azione potrebbe anticiparne altre.
Sottolineando tali debolezze italiane, viene attaccata indirettamente anche l’Europa. In primo luogo perché nei messaggi analizzati si focalizza molto l’attenzione anche sullo screditamento dell’UE, spesso anche con parole forti, in un clima tipicamente di guerriglia. In secondo luogo perché se il sistema pubblico italiano ha dei grossi problemi infrastrutturali, come si potrebbe prospettare, di sicurezza, una buona parte della colpa è anche della normativa Europea che evidentemente non ha avuto la supervisione necessaria (con obblighi più stringenti) all’interno dei Paesi dell’Unione.