Nelle ultime settimane Facebook sta modificando alcune impostazioni dei suoi servizi per venire incontro alle aspettative degli utenti. Il calo di accessi inizia a preoccupare i giganti del web, convinti che spetti anche a loro attivarsi per impedire la progressiva disaffezione dalle piattaforme social.
Sono due i fronti di impegno più rilevanti. Il primo riguarda la battaglia contro le fake news, il secondo le misure anti-stress. Per quanto riguarda le false informazioni, il social fondato da Mark Zuckerberg ha iniziato il mese scorso a inserire su Instagram (di sua proprietà) alcuni limiti ai contenuti “non accurati” che vengono condivisi e precise informazioni sul fatto che esistano divergenti opinioni in ordine a uno stesso argomento.
Infatti Instagram sta aggiungendo un’opzione per gli utenti che consente loro di segnalare post che ritengono falsi. Facebook ha iniziato a utilizzare il rilevamento di immagini su Instagram a maggio per trovare contenuti falsi sulla sua app di punta e ha anche esteso il suo programma di controllo delle informazioni eseguito da terze parti. I risultati classificati come falsi vengono rimossi.
La guerra alla disinformazione coinvolge, quindi, i colossi della Rete, chiamati a rendere più affidabili i propri canali dopo le prolungate e vibranti polemiche circa la presenza dilagante di informazioni spazzatura. Se n’è parlato soprattutto in occasione delle elezioni americane del 2016 e anche di consultazioni elettorali in alcuni Stati europei.
Instagram ha ricevuto pressioni anche per bloccare le bufale sul tema della salute, in particolare i post no-vax che facevano terrorismo psicologico sui vaccini per costringere le persone a non vaccinarsi.
Ma qualcosa si muove in ambiente social anche per quanto riguarda la misurazione dei like e il contenimento dei livelli di stress. Nel mese di luglio Instagram ha deciso di nascondere il numero di like <per aiutare le persone a porre l’attenzione su foto e video condivisi e non su quanti like ricevono>. A volte, infatti, la smania di collezionare o mettere like diventa quasi un’ossessione e porta le persone a trascurare i contenuti dei post. Anche Facebook starebbe per oscurare i “mi piace”, al fine di abbassare i livelli di depressione e ansia degli utenti, a seguito della competizione nel conteggio dei like.