“I social media rappresentano il nuovo tabacco dei nostri tempi?” Questa è l’affermazione di un articolo recente sul New York Times, che riporta la proposta avanzata da Vivek Murthy, il capo dei servizi sanitari pubblici degli Stati Uniti, per l’introduzione di avvertenze sui social network a causa dell’alto tasso di malattie mentali e disturbi psichici tra i giovani.
Questa iniziativa rappresenta l’ultimo tentativo delle autorità di regolamentazione di imporre limitazioni sui social network, soprattutto per quanto riguarda il loro impatto su bambini e adolescenti, richiamando l’attenzione sul crescente controllo esercitato dai giganti tecnologici globali. Rappresenta inoltre un tentativo di cambiare il focus del dibattito, spostandolo dall’affrontare solo contenuti pericolosi come video di autolesionismo e pornografia, al considerare l’uso quotidiano dei social network come un problema di salute pubblica di per sé.
Secondo Murthy, l’uso eccessivo e non regolamentato dei social media sta contribuendo alla diffusione di problemi psichici tra i giovani, diventando una questione di salute pubblica.
Egli inoltre propone che queste etichette siano simili a quelle presenti sui pacchetti di sigarette e sui prodotti alcolici, per informare genitori e giovani sui potenziali rischi per la salute mentale associati a queste piattaforme. Nel suo articolo, sottolinea che la situazione è diventata urgente:
“Perché non siamo stati in grado di affrontare i danni dei social media, che non sono meno urgenti o diffusi di quelli causati da automobili, aerei o cibo non sicuro? Questi danni non derivano da mancanze di forza di volontà o genitorialità, ma sono il risultato della diffusione di una tecnologia potente senza adeguate misure di sicurezza, trasparenza o responsabilità”, afferma.
Murthy ha anche sottolineato l’importanza di coinvolgere il Congresso, poiché l’introduzione di avvertenze richiederebbe la sua approvazione. Ha esortato i legislatori ad adottare misure per proteggere i giovani dai rischi di molestie, abusi e sfruttamento online.
Secondo uno studio, dal 2007 in poi (l’anno di lancio del primo iPhone), si è verificato un aumento esponenziale dei suicidi tra gli adolescenti e dei disturbi psichici tra i ragazzi. C’è una connessione con il digitale o è solo una coincidenza?
Mentre gli studi scientifici suggeriscono un’associazione tra l’uso eccessivo dei social network e problemi di salute mentale tra gli adolescenti, la complessità del problema richiede un’azione immediata che coinvolga famiglie, scuole, aziende tecnologiche e politiche pubbliche.
LG