Il Regolamento entrerà in vigore l’8 gennaio 2024 ed è pensato per proteggere in particolare i minori da contenuti pericolosi diffusi attraverso le video sharing platform, cioè le piattaforme digitali dedicate alla condivisione di video.
L’Autorità ha spiegato che “in caso di individuazione di video che possano compromettere lo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori, che promuovano l’odio razziale, sessuale, religioso o etnico, o che ledano la dignità umana, oltre a quelli che non garantiscono in modo sufficiente la tutela dei consumatori, l’Agcom avvertirà l’Autorità nazionale competente del Paese membro in cui la piattaforma è stabilita o considerata tale”. Sono concessi 7 giorni di tempo per intervenire, ma nel caso in cui lo Stato membro non agisca o la risposta venga ritenuta inadeguata, l’Agcom emetterà direttamente l’ordine alla piattaforma.
Un simile ordine può essere emesso dall’Agcom anche in un’altra circostanza: in situazioni di emergenza caratterizzate dal rischio di un grave, imminente e irreparabile pregiudizio ai diritti degli utenti derivante dai contenuti diffusi. L’Agcom può agire in questo modo previa comunicazione alle istituzioni europee e agli altri stati membri competenti. A questo punto la piattaforma in questione dovrà conformarsi entro 3 giorni.
Inoltre, l’Agcom ha stabilito i parametri tecnici e operativi per il corretto funzionamento della piattaforma Privacy Shield, il cui obiettivo è quello di impedire la diffusione non autorizzata di eventi sportivi in diretta bloccando i siti web coinvolti. I titolari dei diritti accreditati, già provvisti di un provvedimento cautelare per proteggere i loro diritti, possono segnalare le violazioni tramite la piattaforma e sarà quest’ultima ad avvisare gli Internet Service Provider accreditati, che hanno l’obbligo di bloccare l’indirizzo IP e/o l’FQDN entro i successivi 30 minuti.
Adesso la palla passa agli operatori che offrono l’accesso a Internet, chiamati ad adottare le misure necessarie per oscurare i siti segnalati dai titolari dei diritti entro il 31 gennaio 2024.
M.M.