È il più antico domenicale al mondo ed ora rischia di essere ceduto a Tortoise Media. Per questo motivo, i giornalisti del Guardian Media Group (GMG), gruppo editoriale fondando nel 1907 che contempla testate storiche come il quotidiano progressista The Guardian e il domenicale The Observer, hanno intrapreso il primo sciopero in oltre 50 anni, per protestare contro la possibile vendita dell’Observer.
Il mese scorso i membri del sindacato dei giornalisti britannici, la National Union of Journalists, hanno approvato una mozione in cui si afferma che la cessione dell’Observer costituirebbe un “tradimento” dell’impegno dello Scott Trust (che assicura l’indipendenza editoriale e finanziaria del gruppo) nei confronti della testata.
La protesta sottolinea il rischio di cambiamenti radicali per una testata. L’editore, dal canto suo, ha giustificato la vendita con la necessità di riorganizzazione interna per scongiurare la crisi dei media tradizionali. Se la vendita andrà a buon fine, i dipendenti dell’Observer potranno scegliere tra un licenziamento volontario con condizioni migliorate o il trasferimento a Tortoise Media, mantenendo però i contratti in essere.
Harding ha dichiarato che l’acquisizione rappresenta un’opportunità per ampliare l’eredità dell’Observer, integrandolo con podcast, newsletter ed eventi live già prodotti da Tortoise.
Quest’ultima è una pubblicazione digitale creata cinque anni fa da un ex giornalista di primo piano della Bbc, James Harding, e da un ex ambasciatore statunitense nel Regno Unito, Matthew Barzun.
di Matteo Cotellessa, Giornalista in Direzione Comunicazione Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Regole della Comunicazione d’impresa con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)