Arrivano nuove armi contro i call center truffaldini, in particolare contro la pratica del cosiddetto “spoofing”: l’uso di numeri fasulli per telefonare e ingannare, aggirando i controlli.
Questa è una delle novità previste dal decreto approvato in settimana per aggiornare il Codice delle comunicazioni elettroniche, ossia la normativa madre che regge tutto il settore di internet e delle telecomunicazioni.
Il presente Codice mira a porre fine alle fastidiose chiamate dei call center ad ogni ora del giorno, garantendo il sacrosanto “diritto alla tranquillità” dei cittadini. Pertanto, stabilisce che le chiamate non potranno avvenire prima delle 9 del mattino e dopo le 20 della sera dal lunedì al venerdì. Nei giorni di sabato e nelle viglie di festività, la fascia consentita è dalle 10 alle 19. È concesso un margine di tolleranza di 15 minuti prima e dopo tali fasce orarie, fermo restando il divieto assoluto di effettuare chiamate la domenica e nei giorni festivi, o in orari diversi da quelli specificati, salvo previo accordo con gli utenti.
Le telefonate devono essere identificabili con un apposito “codice prefisso” definito dall’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni o in alternativa un proprio numero senza prefisso purché gli utenti possano ricontattarlo.
La stessa Agcom affianca al Codice di condotta del Garante della Privacy un omonimo strumento già sottoscritto dai principali operatori di call center e di grandi compagnie telefoniche e dalle associazioni dei consumatori. Tutti gli operatori di telemarketing o teleselling sono tenuti a iscriversi al registro degli operatori di Comunicazione Roc, anche se svolgono un’altra attività principale.
Le differenze tra l’approccio dell’Agcom e del Garante della Privacy risiedono principalmente nel fatto che il Garante si concentra sulla protezione dei dati sensibili e impedisce le trattative con i call center che non hanno il consenso dei consumatori, mentre l’Agcom si assicura che i call center rispettino le norme vigenti in Italia e nell’Unione europea.
Nonostante le difficoltà nel contrastare efficacemente il telemarketing scorretto, questa nuova normativa è considerata un passo nella giusta direzione. Tuttavia, si sottolinea che in altri Paesi come Francia, Regno Unito e Stati Uniti sono già diffuse tecnologie di filtro contro lo spoofing, mentre in Italia non sono ancora così ampiamente adottate.
LG