Il finanziamento annuale di 20 milioni per il nuovo Centro nazionale per l’intelligenza artificiale non rappresenta solo la conferma della crescente importanza che l’AI ricopre all’interno del processo di innovazione dell’Italia, ma sottolinea anche una visione strategica di lungo termine.
Un tale impegno a livello economico, infatti, può facilmente tradursi in un catalizzatore per ricerche avanzate, sviluppo di soluzioni innovative e, di conseguenza, creazione di nuove opportunità d’impresa. Inoltre, nel 2027 la città di Torino ospiterà anche il G7 dedicato all’intelligenza artificiale e questo è un forte riconoscimento del fatto che l’AI sia diventata una priorità a livello macroeconomico e rappresenti un’opportunità strategica per il nostro Paese.
La governance del Centro di Torino vedrà come protagonisti diversi ministeri, tra cui quelli dell’Università e dell’Economia e dello Sviluppo Economico. Tale connotazione multidisciplinare nasce dalla volontà di unire l’eccellenza della ricerca accademica con gli obiettivi di crescita economica.
Il mondo della politica e quello dell’imprenditoria torinese sono concordi nel dichiararsi profondamente soddisfatti per questo progetto.
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha dichiarato che “il via libera allo statuto e l’avvio imminente del Centro di intelligenza artificiale di Torino rappresentano l’ulteriore tassello di quel processo di innovazione e trasformazione industriale che questo territorio sta attraversando per consolidare la sua vocazione produttiva”.
La reazione positiva dal mondo imprenditoriale torinese può essere sintetizzata dal pensiero di figure di spicco come Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte e Giorgio Marsiaj, presidente Unione Industriali di Torino. In una nota si legge che “il doppio annuncio arrivato sul via libera allo statuto del centro nazionale per l’intelligenza artificiale e sull’indicazione di Torino quale possibile sede della riunione del G7 dedicata anche all’economia digitale e dello spazio, certifica tenacia e qualità del lavoro svolto in questi anni a favore del tessuto tecnologico piemontese. Un passaggio cruciale per accelerare la doppia transizione, ambientale e digitale, che aspetta le imprese che sono pronte a raccogliere questa sfida e a farla diventare un’opportunità concreta”.
La collocazione del centro è ancora in fase di definizione, ma l’intenzione sembra quella di creare un hub presso il Competence Industry Manufacturing 4.0, un luogo dove la ricerca sull’AI possa incontrare la quarta rivoluzione industriale e dare così vita a soluzioni innovative per l’industria 4.0.
L’Italia intende quindi essere protagonista della rivoluzione di cui l’AI è portatrice ed è pronta a combinare visioni ambientali e digitali in un unico percorso di crescita sostenibile.
In questo contesto diverse autorità aspirano a diventare il punto di riferimento nella supervisione degli algoritmi, ma la soluzione potrebbe arrivare dal governo con il centro specializzato e multi-disciplinare di Torino.
M.M.