La pandemia da Covid-19 ed il lockdown hanno favorito soprattutto le aziende digitali, ovvero quelle che erano già state reattive ai cambiamenti, e che avevano avviato un percorso verso la digitalizzazione: ciò ha permesso loro di fronteggiare meglio la situazione di emergenza. Altre aziende invece hanno faticato a garantire, con la trasformazione digitale, la continuità operativa delle proprie attività.
L’Oservatorio Digital B2B ha portato a termine una survey che ha studiato l’impatto della pandemia in corso nella trasformazione delle imprese italiane. In effetti, il 49% ha dichiarato che lo stato di emergenza ha attivato progetti di digitalizzazione dei processi B2B. In particolare il 24% delle aziende ha investito in soluzioni digitali per l’integrazione e la collaborazione di filiera. Gli strumenti attorno cui si sono concentrate le novità sono: strumenti per la gestione della firma digitale (33%), per la digitalizzazione dei processi interni (30%), per la conservazione dei documenti (26%) e per la digitalizzazione del processo di pagamento (20%).
In linea con le specifiche necessità, il 18% delle imprese ha implementato già nel 2020 progetti di digitalizzazione. Di queste imprese, il 39% si è focalizzato sull’introduzione di firme digitali, il 32% su strumenti per lo scambio di documenti elettronici, il 29% su software a supporto dei processi interni ed il 19% su tool per la conservazione digitale. Poche di queste imprese, invece, hanno implementato strumenti per il monitoraggio della filiera (8%), tecnologie innovative come blockchain e artificial intelligence (6%) e strumenti per l’automazione dei processi (5%).
La problematica principale è che le tecnologie di questo tipo portano in vantaggio se già attive all’interno dell’azienda, ma molte piccole e medie imprese avrebbero dovuto implementare queste risorse proprio durante il corso dell’emergenza e ciò avrebbe comportato alti costi da sostenere. Comunque il 39% delle imprese ha deciso di introdurre entro i prossimi due anni questi strumenti digitali a supporto dei processi B2B.
Sia le grandi imprese che le PMI scelgono di implementare la loro trasformazione in questo senso perché ciò permetterebbe loro di snellire i processi interni e di interfaccia, di migliorare le comunicazioni con i clienti ed i fornitori, di diminuire costi interni e di aumentare la competitività sul mercato. Le motivazioni invece che spingono alcune PMI a non acquisire tali strumenti è il fatto che il 60% di esse afferma di non vedere il beneficio dell’introduzione di essi. Mentre alcune grandi aziende, pur vedendone il beneficio, hanno dovuto concentrare le proprie risorse nella gestione delle attività correnti o delle perdite di fatturato dovute alla pandemia.