Il fenomeno del telemarketing selvaggio, noto come Cil Spoofing, rappresenta una minaccia per il settore dei BPO e Contact Center.
Le associazioni di categoria hanno proposto l’adozione del protocollo Stir/Shaken che prevede un filtro, attutato dalle compagnie telefoniche, per bloccare le chiamate sospette tramite controlli incrociati. Lo stesso protocollo risulta essere in uso in Francia, il paese più colpito dal fenomeno.
L’adozione prevede inoltre un’evoluzione del protocollo stesso, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il controllo sulle chiamate sospette attraverso l’integrazione di funzionalità avanzate basate sull’utilizzo di database condivisi e tecnologie avanzate.
Il protocollo, siglato dal governo italiano, prende il nome di “Prevenzione e Contrasto contro le Chiamate Contraffatte dell’Identificativo Chiamante (CLI Spoofing)”.
A richiedere l’approvazione di questa misura sono stati i call center italiani, su iniziativa di AssoCall-Confcommercio, Asseprim e AssoContact.
Leonardo Papagni, presidente di AssoCall-Confcommercio ha così commentato la notizia:” È la prima volta che le associazioni per la tutela dei consumatori e i rappresentanti dei call-center si trovano a fianco per condividere una battaglia di civiltà sulla scia delle linee tracciate dall’autorità contro la pratica criminosa dello spoofing. Facciamo appello anche agli operatori telefonici, oggi assenti al nostro tavolo, affinché prendano posizione e adottino presto le misure attese. Infine, auspico che possano aderire presto al Protocollo anche le banche e le grandi utilities”.
G.R.
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