Nasce Birdwatch, il nuovo programma lanciato da Twitter che raccoglierà note e segnalazione della community, sulla base del modello di Wikipedia.
Sono cominciati i test per il funzionamento del programma di fact-checking pensato per contenere la diffusione delle fake news. E’ un primo momento di fase di test quello in cui ci si trova; il progetto coinvolge circa mille utenti negli Stati Uniti, il cui compito sarà quello di aggiungere delle note ai tweet per fornire un contesto ai lettori e correggere il tiro di contenuti erronei, falsi o manipolatori.
In questa prima fase, le note non saranno visibili immediatamente su Twitter ma rimanderanno ad un sito web esterno e pubblico per il momento accessibile solo negli Stati Uniti. I primi redattori dovranno occuparsi non solo di correggere i tweet ma anche di verificare l’accuratezza delle osservazioni altrui attraverso un controllo incrociato.
In seguito, dopo che si sarà chiusa la fase di test e il progetto avrà acquisito consistenza, le note di contesto compariranno sotto i tweet, ma solo dopo che saranno state giudicate affidabili da un numero sufficiente di correttori.
“Riteniamo che quest’approccio abbia il potenziale per rispondere rapidamente quando si diffondono informazioni fuorvianti, aggiungendo un contesto di cui le persone si fidano e che trovano prezioso”, ha scritto sul blog della società Keith Coleman, vicepresidente dei prodotti di Twitter.
A quanto pare la lezione dell’ormai ex Presidente degli Stati Uniti d’America Trump è servita a Twitter: dopo lo shock di essere stati additati come la cassa di risonanza della disinformazione e del caos, il social di San Francisco lancia un’iniziativa ambiziosa di fact checking collettivo. Si chiama Birdwatch, e per ora è un esperimento pilota disponibile solo per gli utenti Usa ma in futuro potrebbe diventare la cassazione del social più amato dalla politica.
Niente esperti o verifiche dall’alto, niente censura e bandi decisi nelle segrete stanze, e un passo in più rispetto alle etichette di “possibile disinformazione” appiccicate ai tweet.
Con questo programma saranno gli stessi utenti di Twitter ad avere la possibilità di costruire un patrimonio di note, osservazioni, ed all’occorrenza critiche tali da dare contesto e credibilità a quel che viene postato sul social.
L’iniziativa è stata lanciata con un post sul blog di Twitter dal vicepresidente dei prodotti che sta rispondendo a domande e dubbi degli utenti.
“Birdwatch permetterà di identificare le informazioni su Twitter che si ritengono false o fuorvianti, e scrivere note che forniscano un contesto informativo”.
L’idea è di costruire nel tempo una comunità di volenterosi, appassionati ed esperti di diverse materie che possano rendere l’ambiente di Twitter più credibile e sano. Per ora Birdwatch è una piattaforma separata da Twitter, cui chiunque, solo negli USA, si può iscrivere con dati verificabili.
I giornalisti che hanno visto le demo di Birdwatch, che partirà solo alla fine della settimana, spiegano che gli utenti autorizzati potranno flaggare da un menù a tendina su Twitter i post su cui intendono intervenire ma poi verranno trasferiti su una piattaforma separata per scrivere le proprie note.
Twitter dedicherà personale fisso alla cura del programma in modo da evitare che gruppi organizzati prendano il sopravvento e che le note a loro volta diffondano offese o disinformazione, ma l’idea è che sia la community stessa alla lunga ad autoregolarsi con un sistema di ranking dei contributi.
Per aggiungere trasparenza all’operazione, Twitter renderà accessibili e pubblici gli algoritmi che regolano Birdwatch così come il sistema di ranking e il link dove sarà possibile scaricare le note. Inoltre, per segnalare in completa sicurezza ed anonimato eventuali disfunzioni dell’operazione, Twitter mette a disposizione i messaggi diretti dell’account @birdwatch ed un canale di segnalazioni.
“Sappiamo che ci sono molte problematiche nella costruzione di un sistema guidato dalla community come questo – commenta Coleman”. “Dal renderlo resistente ai tentativi di manipolazione all’assicurare che non sia dominato da una maggioranza di parte tra chi vi collabora”. Per evitare trabocchetti il progetto pilota è da tempo all’esame non solo di Twitter ma di diversi esperti di diverse discipline: “Stiamo uscendo dalle nostre mura virtuali e integriamo la prospettiva accademica e di scienza sociale nello sviluppo di Birdwatch”.
Per diventare un fact-checker sarà indispensabile fornire numero di telefono ed indirizzo email verificati ed avere l’autenticazione a due fattori attiva a protezione del proprio profilo.