Sono questi i punti chiave del nuovo piano della Commissione europea per portare a zero l’inquinamento dell’aria e dell’acqua entro il 2050, secondo gli standard stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità.
“Dobbiamo intensificare l’azione oggi, le nostre proposte sono un tassello fondamentale di questo puzzle”, ha assicurato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il Green Deal europeo, Frans Timmermans.
Il piano, volto a rafforzare la spinta verso un futuro più ecologico in tutti i 27 paesi, prevede una revisione della legislazione europea in materia, cioè della Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente e della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. I cambiamenti introdurranno l’obbligo di revisioni periodiche delle acque e dell’aria, la riduzione del limite annuale per l’inquinamento da polveri sottili nell’aria e una maggiore efficacia del trattamento delle acque reflue, introducendo l’obbligo dell’estrazione dei nutrienti ed estendendo gli obblighi di trattamento delle acque anche ai piccoli comuni a partire dai mille abitanti.
La Commissione prevede che le nuove norme ridurranno i decessi causati dal principale inquinante Pm2,5 di oltre il 75% in 10 anni (ogni anno muoiono prematuramente quasi 300mila europei) e parallelamente si aspetta “un chiaro ritorno sugli investimenti”, si legge nella proposta. Il pacchetto – tripartito – dovrà essere esaminato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Ue e, una volta adottate, entreranno in vigore progressivamente con obiettivi diversi per il 2030, il 2040 e il 2050.
Il nuovo piano lascia libertà a ogni stato membro di adottare proprie misure specifiche per azzerare l’inquinamento di aria e acqua entro il 2050, ma la Commissione si riserva di avviare procedure di infrazione contro chiunque non riesca a raggiungere gli obiettivi o fallisca nell’implementare le norme europee.