Con il Decreto rilancio, all’art.230, è stato istituito il Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. La dotazione è di 50 milioni di euro, che verranno destinati all’innovazione del settore pubblico. Obiettivo: aumentare le possibilità di svolgere in via telematica pratiche della pubblica amministrazione. Il passaggio pressoché generalizzato allo smart working durante il lockdown ha evidenziato la necessità di potenziare le infrastrutture di Rete e di ampliare la gamma dei possibili utilizzi del web.
Al di là dello stanziamento, il Ministro dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione, Paola Pisano ritiene che le ricadute di tale processo possano prodursi anche oltre il perimetro della p.a.: <Aumentare la domanda di tecnologie innovative da parte della Pubblica Amministrazione è motore di crescita – sottolinea – Può incentivare aziende, startup e produttori di software (software house) del Paese a creare sistemi sempre più avanzati e progettati per la Pubblica amministrazione>.
Il nuovo Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione è destinato a coprire le spese di parte corrente per attività, acquisti, interventi e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali, della implementazione diffusa e messa a sistema dei supporti per la digitalizzazione, dell’accesso in Rete tramite le piattaforme abilitanti introdotte dal decreto legislativo n. 82 del 2005 (codice dell’amministrazione digitale), nonché finalizzato a colmare il digital divide, attraverso interventi a favore della diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche.
C’è da sperare che queste somme vengano effettivamente impiegate per potenziare l’interazione on line tra cittadini e istituzioni e per accelerare il disbrigo delle pratiche burocratiche, aumentando l’efficienza degli uffici pubblici e semplificando la vita di imprese e famiglie.