Lo studio è stato condotto dai medici cardiologi Ovidio De Filippo e Fabrizio D’Ascenzo, della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con esperti di Intelligenza Artificiale dell’Università degli Studi di Torino e sotto la direzione del professor Gaetano Maria De Ferrari. Una ricerca che potrà rivoluzionare la comprensione e la gestione della sindrome di Tako-tsubo, una rara ma pericolosa condizione cardiaca, più comunemente conosciuta come cardiomiopatia da stress acuto.
Questa patologia colpisce soprattutto le donne ed è in genere scatenata da un forte stress emotivo. Era stata inizialmente considerata benigna, ma in realtà si è rivelata causa di molteplici effetti avversi, compresa la mortalità a breve termine, con conseguenze simili a quelle dell’infarto.
Il modello sviluppato dai ricercatori è un calcolatore grazie al quale i medici coinvolti nella gestione di questa condizione potranno stimare il rischio dei pazienti affetti da sindrome di Tako-tsubo ed agire di conseguenza, per esempio intensificando il livello di cure nei pazienti a rischio più elevato. «Per semplificare la comunicazione medico-paziente e la comprensione della propria condizione clinica anche ai pazienti stessi, l’algoritmo classifica anche il rischio in tre categorie: Alto, Medio, Basso», spiega il dottor De Filippo, primo autore del modello.
«Questo studio si aggiunge a diverse altre dimostrazioni del nostro gruppo sulle enormi potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nell’aiutarci a definire la prognosi dei pazienti in condizioni come l’infarto miocardico o la fibrillazione atriale, e conferma in questo settore il ruolo di leadership della nostra Cardiologia a livello nazionale», conclude il professor De Ferrari.
F. S.