Le materie STEM, cioè Scienza, Tecnologia, Ingegneria (Engineering) e Matematica, stanno evolvendo verso STE(A)M, integrando la sfida dell’intelligenza artificiale con un approccio trasversale e interdisciplinare, che include anche le arti e la creatività.
Far utilizzare nuove tecnologie digitali è sempre stato un tema di discussione tra rischi e benefici e un tema aperto, che richiede un’analisi completa da parte degli esperti. L’uso di strumenti come ChatGPT mostra che senza un’attenta implementazione anche etica, queste tecnologie possono essere percepite come una minaccia per l’insegnamento ma nello stesso tempo un utile supporto. Di conseguenza serve uno studio preventivo e multidisciplinare per garantire l’introduzione dell’AI nella scuola come strumento di potenziamento delle competenze digitali, integrando e supportando la didattica tradizionale.
Oltre a promuovere competenze tecnologiche richieste nel mondo del lavoro, l’AI può aiutare gli studenti a sviluppare abilità trasversali come il pensiero critico, la creatività e la capacità di problem solving.
L’Intelligenza Artificiale, quindi, non dovrebbe essere usata principalmente per insegnare in dettaglio questa tecnologia, ma piuttosto come strumento per creare percorsi didattici personalizzati e promuovere la cittadinanza digitale attiva.
Attraverso l’AI, gli studenti possono sviluppare il pensiero creativo mediante la generazione e condivisione di idee innovative in vari ambiti. Un aspetto rivoluzionario è l’uso della robotica educativa, che utilizza l’AI per preparare gli studenti a diventare i leader tecnologici di domani, con competenze e creatività per affrontare le sfide globali.
La robotica educativa è anche uno strumento inclusivo che può contribuire a una trasformazione radicale del sistema educativo.
In futuro, tecnologie emergenti amplieranno le competenze STEM, preparando gli studenti a un mondo sempre più interconnesso e tecnologico. Per massimizzare l’impatto della robotica educativa sarà essenziale investire in risorse e formazione degli insegnanti.
Un ulteriore vantaggio delle nuove tecnologie è rappresentato dal “learning analytics”, vale a dire l’analisi dei dati generati dalle interazioni degli studenti per migliorare i processi di apprendimento. Con un approccio proattivo, il learning analytics può personalizzare l’insegnamento, individuare studenti a rischio di abbandono e permettere agli insegnanti di adattare le proprie strategie educative.
In conclusione, è positivo introdurre tecnologie innovative nella didattica, purché con un approccio interdisciplinare e complementare agli strumenti tradizionali. Le nuove tecnologie devono essere viste come un mezzo per rendere l’insegnamento più inclusivo e stimolare negli studenti il pensiero critico e la capacità di risoluzione dei problemi.