Oggi, in occasione dell’undicesima edizione del Backup Day, gli esperti Clusit condividono tre regole d’oro per mettere al sicuro i propri dati, spiegando anche che il trend di crescita degli attacchi informatici non ha avuto tregua nel corso dell’ultimo anno e, oltre alla quantità, ha evidenziato un aumento della gravità degli episodi.
La prima regola è dotarsi di un antivirus e tenerlo costantemente aggiornato; la seconda è effettuare il backup quotidiano o settimanale dei propri dati, in cloud e su un hard disk; la terza, adottare l’autenticazione a più fattori ogni volta che è possibile.
La fotografia mostrata dal Rapporto Clusit 2022 mette in luce che il 79% degli attacchi rilevati nel 2021 ha avuto un impatto “elevato”, ovvero ha generato danni economici, sociali e di immagine. Nell’ultimo anno, inoltre, gli attacchi hanno colpito tutti i settori merceologici, in maniera sostanzialmente uniforme. Sono inoltre cresciute le vittime in Europa e il cybercrime è stata la causa dell’86% degli attacchi, perpetrati attraverso malware e ransomware, utilizzati dai criminali per generare profitti nel 41% dei casi.
Furto di informazioni, smarrimenti, malfunzionamenti vari sono eventi ormai all’ordine del giorno: farsi trovare impreparati può causare a un’azienda costi elevati, danni di immagine, compromissione delle relazioni con clienti e fornitori.
I problemi possono però essere importanti anche per i privati cittadini: uno su tutti, la perdita di ricordi, tipicamente foto e video, molto spesso lasciati sulla memoria di Pc o telefono senza alcun backup.
“I backup sono una misura di sicurezza imprescindibile – spiega Claudio Telmon, membro del Comitato Direttivo del Clusit – è preoccupante vedere quanto spesso i dati vengono invece perduti in caso di incidenti perché non sono fatti backup, perché non sono conservati in contesti diversi da quelli dei dati che proteggono, o perché gli attacchi ai dati riescono a raggiungere anche i backup. Il problema esiste dalle grandi aziende fino alle singole persone”.