ACQUA, PER LE UTILITY IDRICHE ITALIANE INVESTIMENTI IN DIGITALE E SICUREZZA

Le principali utility idriche italiane hanno investito 1,6 miliardi di euro nel 2019, indirizzando tali somme soprattutto verso la digitalizzazione e la sicurezza. Nello specifico le voci di interesse sono state la manutenzione predittiva, le reti intelligenti e lo smart metering, che nel futuro, secondo le analisi degli esperti, saranno sempre di più temi di importanza rilevante al fine di garantire continuità di servizio, resilienza e cybersecurity.

La crisi indotta dalla pandemia di Covid-19 ha evidenziato la capacità dell’industria idrica di resistere e reagire anche in condizioni straordinarie, ma ha anche accelerato la trasformazione delle imprese verso strategie industriali orientate alla sostenibilità.

Ecco che quindi per assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo le water utility italiane avranno da quest’anno a disposizione risorse per un ammontare di 4,8 miliardi di euro assegnare dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Di questi quasi 5 miliardi di euro, due miliardi andranno a sostegno della riduzione delle perdite e 900 milioni saranno investiti nella digitalizzazione delle reti.

Alessandro Marangoni, economista e coordinatore del think thank Top Utility Analysis, afferma però che nonostante si tratti si una cifra cospicua non è comunque sufficiente per mettere in sicurezza asset e risorse di fronte ad eventi climatici estremi, tra alluvioni e siccità sempre più crescenti.

Durante il convegno “Le water utility italiane, tra sfida climatica e strategie industriali” a BolognaFiere, nella cornice della mostra internazionale dell’acqua AccadueO, Marangoni ha anche illustrato le principali evidenze del nono report Top Utility, da cui emerge che gli investimenti realizzati nel 2019 dalle top water utility ammontano a 1,2 miliardi di euro, con un +23,4% rispetto all’anno precedente, mentre quelli delle aziende di dimensioni più contenute sono 0,4 miliardi di euro. La crescita del settore, secondo il report, riguarda tutto il territorio nazionale, con il Nord che registra i dati migliori in termini di fatturato mentre il centro è l’area che è cresciuta di più in termini percentuali.

Attualmente le aree di intervento prioritarie per il futuro riguardano il miglioramento dell’efficienza delle reti e delle infrastrutture, lo sviluppo di sistemi di accumulo nelle aree a maggior stress idrico e di tecnologie di dissalazione, oltre all’adozione di sistemi di riuso delle acque depurate.