PRIVACY, ADDIO ALLA PUBBLICITÀ PERSONALIZZATA SUI SOCIAL

L’EDPB – il comitato che rappresenta tutti i regolatori della privacy dell’Ue – ritiene che la pubblicità personalizzata richieda sempre un consenso informato, basato su una adeguata informativa, corrispondentemente a quanto richiesto dall’art.13 GDPR per qualunque trattamento di dati ulteriore rispetto a quelli per cui i dati sono conferiti dagli interessati o messi dagli interessati a disposizione dei titolari dei trattamenti.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’EDPB ha chiesto alla Commissione irlandese per la protezione dei dati di emettere ordini e sanzioni in accordo con quanto deciso da questo comitato.

Le decisioni dell’UE possono essere impugnate da Meta e quindi sarebbero sospese sino alla fine di un contenzioso, ma se confermate scatenerebbero un terremoto. Meta e, in prospettiva, altre piattaforme avrebbero grossi ostacoli a mostrare pubblicità personalizzata agli utenti, ossia annunci basati sulle loro attività e interessi.

Al momento sulle piattaforme Meta gli utenti possono solo scegliere di non personalizzare gli annunci con dati provenienti da siti web e app di terze parti. In modo analogo, anche Apple chiede agli utenti Iphone se accettare che un’app possa tracciarci attraverso altre app o siti; una novità che ha già pesato sui ricavi di Meta.

L’ordine di EDPB renderebbe generalizzato questo diritto e la capacità pubblicitaria di Meta verrebbe ulteriormente depotenziata.

È probabile che molti utenti coglierebbero questo nuovo diritto offerto loro dai regolatori. Infatti, una buona parte di loro su iPhone hanno rifiutato il tracciamento un conseguente calo dell’8% dei ricavi nel 2021, secondo quanto stimato da Meta.

Un’eventuale decisione della Commissione irlandese per la protezione dei dati probabilmente non specificherà come Meta dovrà adeguarsi. Tuttavia, se la sentenza venisse confermata, Meta potrebbe essere costretta a chiedere il consenso degli utenti per gli annunci mirati o a offrire loro un opt-out.

Siamo quindi di fronte a un nuovo tourning point importante dell’applicazione del GDPR, il che dimostra che il GDPR è tutt’altro che superato dall’evoluzione della società digitale.