Si è sempre affermato, e confermato da studiosi, che la fase dell’adolescenza è il periodo più delicato e critico della vita. Lo è ancora di più quando interviene l’Intelligenza Artificiale, che funge da rifugio per i ragazzi che soffrono di ansia o sono vittime di bullismo, e che fanno fatica a socializzare e a confidarsi con le proprie famiglie. L’AI per un giovane ragazzo o ragazza è un confidente perfetto: non giudica, è sempre disponibile ad ascoltare ed è capace di comprendere.
Se valutassimo solo questi aspetti sarebbe tutto perfetto, ma purtroppo non lo è: le minacce sono dietro l’angolo, soprattutto dopo diversi casi di suicidio commessi da giovani assecondati dall’AI. Emblematici quelli di due ragazzi americani, che hanno messo in luce il pericolo di questi strumenti: il caso di Adam Raine, morto suicida all’età di 16 anni dopo mesi di conversazioni sul tema con ChatGPT, e di Sewell Setzer, che intratteneva chat a sfondo sessuale su Character.ai (una piattaforma di gioco di ruolo) isolandosi dal mondo circostante.
Il “comportamento” incoraggiante assunto dalle tecnologie intelligenti rispetto a queste vicende è stato duramente criticato dai genitori, dalle istituzioni e dagli studiosi, i quali stanno portando avanti una serie di studi e ricerche proprio sul tema dell’influenza del digitale nello sviluppo dei giovani.
A fronte di quanto accaduto, OpenAI ha introdotto delle funzioni, che vanno a rafforzare il parental control: tra queste spicca la possibilità che genitori e Forze dell’Ordine ricevono delle notifiche nel caso in cui il proprio figlio/a minorenne (dai 13 ai 18 anni) abbia conversazioni su temi sensibili legati ad autolesionismo, suicidio o a sfondo sessuale.
Cosa accade nel concreto? Collegando il proprio account a quello delll’adolescente, i genitori potranno attivare questa funzionalità e una tutela ulteriore da determinati contenuti grafici, da challenge pericolose, a giochi di ruolo sessuali romantici o violenti e da ideali di bellezza estrema. Nel caso di messaggio relativo alle tematiche di autolesionismo o suicidio, questo verrà inviato a revisori umani che a seconda del pericolo decidono se contattare i genitori o tutori del giovane e in casi estremi alle Forze dell’Ordine.
C.Z.
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