BANDA ULTRALARGA E 5G, PATTO NAZIONALE PER FACILITARE LA REALIZZAZIONE DI CONNESSIONI AD ALTA VELOCITÀ

È stato siglato il protocollo d’intesa tra il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Infratel Italia e alcuni operatori tlc per facilitare la realizzazione di connessioni ad alta velocità di ultima generazione, fisse e in mobilità, nel territorio nazionale. L’obiettivo è l’attuazione dei piani operativi “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G” previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Più nel dettaglio, ogni operatore dovrà fornire ai Comuni un accordo operativo che includa le regole e le linee guida da seguire. Questo documento conterrà le normative, le procedure di collaborazione, le tecniche di lavoro e un impegno da parte dell’operatore a eseguire gli interventi correttamente e tempestivamente, come stabilito dal Piano. 

Con l’attuazione del protocollo d’intesa si creeranno le condizioni necessarie alla diffusione delle reti ultraveloci e del 5G su tutto il territorio nazionale tramite accordi operativi tra Comuni e operatori. Inoltre, gli operatori garantiranno alle amministrazioni comunali informazioni puntuali su tempi e modalità di intervento, la possibilità di attivare meccanismi di collaborazione preventiva e dare priorità alle infrastrutture del proprio territorio. 

 «La disponibilità di connettività a banda ultra larga in tutto il Paese è un prerequisito indispensabile per dare pari diritti a tutti i cittadini e supportare lo sviluppo dei territori, che si tratti di città metropolitane o piccoli Comuni montani o rurali», afferma Antonio Decaro, presidente di Anci e Sindaco di Bari. «Il protocollo segna un passo importante nella nostra collaborazione con i Comuni italiani per portare, insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale e gli operatori partner, infrastrutture digitali e servizi da nord a sud della Penisola puntando sulla trasparenza e sull’accessibilità delle informazioni anche in chiave di velocizzazione dei processi amministrativi», conclude Marco Bellezza, amministratore delegato di Infratel Italia. 

F. S.