L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare condanna l’invasione militare dell’Ucraina e sospende lo status di Osservatore della Russia, annunciando che non intraprenderà nuove collaborazioni con la Federazione Russa e le sue istituzioni fino a nuovo avviso.
Il Cern è intenzionato a rispettare tutte le sanzioni internazionali applicabili; lo ha stabilito il suo Consiglio, riunito in una sessione straordinaria dedicata alla crisi internazionale.
I 23 Stati membri del Cern condannano con la massima fermezza l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Federazione Russa e deplorano la conseguente perdita di vite umane e l’impatto umanitario, nonché il coinvolgimento della Bielorussia in questo uso illegale della forza contro l’Ucraina, che è uno Stato membro associato del Cern con scienziati attivi in molti degli esperimenti e delle attività del Laboratorio.
La direzione e il personale del Cern stanno lavorando per contribuire allo sforzo umanitario in Ucraina e per aiutare la comunità ucraina del Cern anche attraverso la promozione di iniziative a sostegno dei collaboratori ucraini e dell’attività scientifica ucraina nel campo della fisica delle alte energie.
La sospensione della Russia, l’applicazione delle sanzioni internazionali e lo stop alle nuove collaborazioni potrebbero non essere le uniche mosse del Cern, il quale precisa che la situazione continuerà ad essere monitorata attentamente e il Consiglio è pronto ad adottare ogni ulteriore misura, se del caso, nelle sue future riunioni.
Il Cern è stato istituito all’indomani della Seconda Guerra Mondiale per riunire nazioni e persone per la ricerca pacifica della scienza: questa aggressione va contro tutto ciò che l’Organizzazione sostiene.