CHI SONO E COSA FANNO GLI INFLUENCER

Con l’affermarsi di Internet e, soprattutto, del Web 2.0, tuttavia, il termine influencer ha cominciato a essere usato con una diversa accezione, più marcatamente quantitativa, per indicare colui che, avendo un ampio seguito di pubblico, è in grado di raggiungere con i suoi messaggi un numero potenzialmente alto di individui, creando così i presupposti per una propagazione su larga scala dei messaggi medesimi attraverso il passaparola. Si tratta solitamente di individui che posseggono un grado di conoscenza elevato relativamente ad alcuni prodotti o che comunque li utilizzano abitualmente, tanto che le loro opinioni arrivano a influenzare quelle di altri consumatori orientandone le scelte.

Proprio per il ruolo determinante che gli influencer svolgono all’interno dei processi comunicativi, essi vengono spesso contattati dalle aziende per pubblicizzare prodotti o brand che rientrano nella loro sfera di influenza. Si parla a tal proposito di influencer marketing o influence marketing.

Il compito dell’Influencer, infatti, è influenzare la propria community di followers sui diversi social network (come Facebook, Youtube, Twitter, Instagram, Pinterest, LinkedIn…).

Gli Influencers sono blogger, videomaker, fotografi, content creators, YouTubers, Instagrammers che postano con regolarità dei contenuti di qualità sui loro canali preferiti (siti web, social media, blog…) e interagiscono via chat, post, tweet con utenti e followers interessati ai temi e agli argomenti di cui si occupano.

Ciascun Influencer, infatti, si specializza in un ambito, di cui diventa interprete e voce protagonista. I settori possono essere davvero vari: food, beauty, gaming, fashion, design o travel, ma anche lifestyle, firness, wellness, auto & motori e tanti altri.

L’ ambito che delimita le classi dei vari influencer non è univocamente accettato e i criteri utilizzati non sono rigidi; tuttavia, le diverse classificazioni possono essere raggruppate all’interno di due categorie generali:

L’influencer diventa così il medium attraverso cui avviene questo processo. Un ruolo primario che fino a pochi anni fa spettava esclusivamente all’azienda, ma che adesso si adatta perfettamente a questi particolari utenti. Dice a proposito Kyle Wong, CEO di Pixlee ed esperto di user generated content:“I social media hanno cambiato radicalmente i rapporti di forza tra i consumatori e i brand, perché consentono le raccomandazioni da parte dei clienti, svolgendo un ruolo fondamentale nel maturare la decisione d’acquisto.”

È proprio grazie ai social che il termine influencer acquisisce infatti un valore concreto e comunicativamente performante, evitando di ridursi al solo sinonimo di vip o celebrità. Non è una questione di notorietà, ma di generare trust e di incentivare all’azione.

Nella nostra seppur modesta rete sociale, siamo tutti capaci di generare influenza e diventare riferimento per qualcuno. Amici, familiari, conoscenti, persone che si fidano di noi e di cui spesso riusciamo a modificare opinioni ed intenzioni. Un ristorante, la nuova macchina, un cellulare: temi su cui cerchiamo conferme credibili.

I social network hanno però la facoltà di aumentare nettamente tutto ciò, permettendoci di andare oltre i legami forti. Uscire al di fuori di questi legami stretti permette così di aver accesso ad informazioni e conoscenze nuove.

È facile pensare a un influencer come un individuo. Una cosa “naturale”, ma che non è sempre vera. Esistono infatti casi in cui influenzare diventa processo collettivo. È il caso delle community, dove il ruolo di influencer è demandato al gruppo di utenti che interagiscono al suo interno.

Con il tempo queste community sono diventate poli d’aggregazione per appassionati e professionisti in cui gli utenti non solo ricercano informazioni su servizi e prodotti, ma un reale dialogo su essi. Domande, richieste, opinioni, una fucina continua e focalizzata di conversazioni con un alto tasso di considerazione da parte degli attori coinvolti. Basta quindi poco per capirne le estreme potenzialità.