COME LA CREATIVITÀ PUÒ CAMBIARE SCUOLA E PSICHIATRIA NELL’ERA DIGITALE

Da molti anni oramai la ricerca sull’apprendimento e sulle competenze per l’era digitale ha cercato di definire politiche a livello europeo basate su evidenze scientifiche in materia di gestione del potenziale delle tecnologie digitali. Questo al fine di portare innovazione nell’istruzione e nei metodi di formazione e di far fronte all’aumento delle nuove capacità e competenze digitali necessarie per l’occupazione, la crescita personale e l’inclusione sociale.

Non vi è dubbio che il potenziale della tecnologia che ci circonda può essere un fattore ambientale chiave per l’efficacia degli apprendimenti e per il conseguimento delle competenze di vita e di cittadinanza. Le tecnologie consentono di poter accrescere la cooperazione e le relazioni fra studenti, fra docenti e fra studenti e docenti, di personalizzare e rendere flessibili le modalità di apprendimento, di acquisire competenze orientate al futuro, fondamentali per la cittadinanza e il lavoro.

Per riuscire ad integrare le due facce della medaglia non basta essere reattivi, è necessario essere anche proattivi con particolare riferimento a quei settori che contribuiscono alla formazione e al benessere psicofisico delle persone (la Scuola e la Psichiatria) affinché siano in grado di assicurare un tempo e uno spazio adeguato ai suoi giovani protagonisti.

Per realizzare quest’intento è indispensabile un ripensamento degli spazi e dei tempi all’interno di queste istituzioni: il senso è indicare, da ciò che è già presente oggi anche se in forma embrionale, quali siano i cambiamenti auspicabili nell’organizzazione e nelle funzioni, riconoscere le diverse trasformazioni in atto e promuoverle a sistema per adattare i Servizi ai mutamenti avvenuti sia nella società sia nei giovani negli ultimi anni.

Il motivo per cui molti hanno la percezione di una crisi morale, sociale e culturale non è perché fenomeni come il bullismo e la violenza sono sempre esistiti, ma piuttosto perché è venuta meno la capacità di ascoltarsi, di rispettarsi, di rifiutare le etichette, di andare controcorrente per non rinunciare alle proprie inclinazioni, di coltivare un’interiorità autentica per trovare la forza di esprimersi meglio.

Secondo Bauman, la nuova tecnologia della comunicazione mediata ha giocato un ruolo importante. Quella che stiamo vivendo è un’epoca di grandi cambiamenti, sia di portata sia di velocità. La crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico ha infatti spianato la strada a cambiamenti che hanno stravolto ogni aspetto della nostra vita: indispensabile una “rifondazione” su noi stessi che consenta l’integrazione di questi molteplici aspetti.

La creatività nasce da un atteggiamento di ricettività per le idee nuove, non da un atteggiamento critico e si avvale di un metodo che utilizza i vari tipi di logiche per individuare delle situazioni originali e potenzialmente efficaci. Si riorganizzano elementi già esistenti in una nuova forma, si scoprono forme di precedenza non conosciute, si introducono nuovi elementi. E innovare consiste nel trasformare queste idee in fatti, prodotti, soluzioni efficaci.

 

(V.M)