Cresce la protesta contro la didattica a distanza

Oggi è la Giornata internazionale dello studente. In una lettera pubblicata su La Stampa la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si è rivolta direttamente ai ragazzi delle scuole: “Lo dico senza giri di parole: non dovete essere voi a pagare il prezzo più alto di questa emergenza”. E ha aggiunto: “È a voi studenti che il Paese deve dare, ora, la massima priorità – osserva – guardando ai vostri diritti di oggi, ma anche pensando al domani: a scuola, e non è retorica, si costruisce il futuro, un futuro che cammina sulle vostre gambe. Ecco perché sto lavorando per riaprire il prima possibile le scuole che hanno avviato la didattica digitale, ma sto lavorando anche perché non ne chiudano altre, in queste settimane”.

Nel pomeriggio, a Roma, ragazzi e ragazze della Rete degli Studenti Medi, sostenuti dal movimento Priorità alla Scuola, allestiranno una classe davanti alla Camera e si mobiliteranno sotto gli occhi del Parlamento e del Governo “per fare lezione ai parlamentari”.

Da giorni si moltiplicano le iniziative contro la didattica a distanza. Non dimentichiamo Anita, la 12enne che da giorni siede a un banco improvvisato, con il suo tablet, per fare lezione davanti alla scuola media Italo Calvino di Torino e protestare contro la didattica a distanza.

Questa mattina, a Firenze, sul marciapiede di via della Colonna, davanti al liceo scientifico Castelnuovo, la professoressa di Matematica e Fisica Maria Angela Vitali ha tenuto la sua ora parlando di energia termica. In presenza, ben distanziati tra loro, hanno assistito alla lezione 5 dei 21 studenti che compongono la sua quarta classe. Gli altri studenti erano collegati da casa, via Meet. Si è trattato di un flash mob, organizzato dal comitato “Priorità alla Scuola” per ribadire l’urgenza di riaprire le scuole. “Non faccio niente di particolare. Solo la mia normale lezione di sempre, ma stavolta davanti a scuola per dimostrare che la Dad “è una didattica zoppa””, ha spiegato la professoressa.