L’ESPANSIONE DEGLI OGGETTI CONNESSI

«Il mercato si trova in una fase di grande sviluppo. Aziende, Pubbliche Amministrazioni e consumatori sono sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivandone servizi e funzionalità avanzate» ha dichiarato il Direttore dell’Osservatorio IoT.

Secondo la ricerca svolta del Politecnico di Milano, a fine 2021 sono 37 milioni le connessioni IoT cellulari e 74 milioni le connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione. Una crescita, rispettivamente, del 9% e del 25%.

Tra gli elementi che hanno contribuito a tale sviluppo, ci sono le reti Low Power Wide Area, caratterizzate da una bassa potenza e un ampio raggio; nel corso di un anno il loro numero è raddoppiato, passando da 1 a 2 milioni di connessioni. Una spinta ulteriore arriverà dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina 30 miliardi di euro a progetti simili.

Alcuni esempi di dispositivi connessi alla rete sono le smart Tv, gli speaker audio e le luci intelligenti, cui si aggiungono i dispositivi di sicurezza domestica e gli elettrodomestici smart.

Passando al fronte Pmi, invece, abbiamo le macchine agricole connesse e i macchinari industriali, questi ultimi sfruttano la lettura dei dati per segnalare in anticipo i possibili malfunzionamenti.

L’Osservatorio ha coinvolto anche 95 grandi imprese e 302 Pmi italiane in ambito Industrial IoT. Da tale ricerca emerge che l’80% delle grandi aziende presenti sul nostro territorio ha attivato servizi a valore aggiunto basati sull’Internet of Things, con una crescita del 4% rispetto al 2020.