La Cina sembra ottenere il primato per la messa a punto di strumenti di tracciabilità dell’AI: infatti, ha sviluppato un sistema del tutto innovativo per etichettare i contenuti generati da modelli di Intelligenza Artificiale.
Ma qual è stato il vero punto di svolta? Il cambiamento è arrivato quando il Cyberspace Administration of China (CAC) ha introdotto le “Misure per l’identificazione dei contenuti sintetici generati dall’AI”: queste hanno portato nel paese un obbligo vincolante, che impone di etichettare i materiali generati con l’ausilio dell’AI. In questa direzione, le piattaforme hanno un ruolo cruciale nella verifica dei metadati: sono dei veri e propri “co-regolatori” attivi.
Tale legge, entrata in vigore nel 2025, definisce un quadro organico di responsabilità condivise: queste riguardano direttamente i fornitori di modelli di generazione automatica di contenuti AI, gli app store, i marketplace e gli utenti comuni. In ogni caso, occorre menzionare il fatto che sussista un certo margine di flessibilità: per esempio, è possibile concordare la rimozione dell’etichetta qualora questa fosse causa di disturbo. E più nello specifico, sono previste forme di etichettatura sia esplicite sia implicite.
Ma ancor di più, il modello cinese prevede standard e obblighi ben definiti, che necessitano di essere seguiti. A ciò si aggiunge la possibilità, da parte degli utenti, di segnalare potenziali contenuti privi di etichettatura, per implementare i livelli di trasparenza e limitare abusi di materiali generati da AI.
Dunque, la Cina sembra puntare tutto sulla tracciabilità e ne è la prova l’entrata in vigore, il 1° settembre 2025, delle misure per l’identificazione dei contenuti sintetici. Si tratta, a tutti gli effetti, di una logica sia statalista sia tecnocratica: l’obiettivo sembra essere quello di controllare preventivamente l’ambito tecnologico e comunicativo. Il governo cinese mira, quanto più possibile, a tutelare la sicurezza nazionale, con ampie differenze rispetto al percorso intrapreso in Europa.
L.V.
Diritto dell’informazione
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