FONDO SOCIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, QUASI 52 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO A FAMIGLIE E PERSONE IN DIFFICOLTÀ

La Regione Emilia-Romagna mette in campo il Fondo sociale regionale – che complessivamente vale 51,7 milioni di euro per l’anno in corso, circa 22,5 milioni di euro stanziati dal bilancio regionale e 29,1 milioni messi a disposizione dallo Stato – per fronteggiare le pesanti ricadute economiche e sociali dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19.

La Giunta regionale ha approvato il programma 2022 degli interventi, con la ripartizione delle risorse sul territorio, da Piacenza a Rimini. In questo modo la Regione rinnova anche il proprio impegno all’insegna della solidarietà: aiuti per le famiglie e le persone in difficoltà economiche, azioni di contrasto alle disuguaglianze e alle diverse forme di disagio sociale, lotta alla povertà e sostegno alle fasce di popolazione in situazione di fragilità (con un’attenzione particolare riservata alle famiglie con minori).

Dei 51,6 milioni di euro complessivi, circa 43 sono destinati al finanziamento degli interventi e dei servizi sociali sul territorio, mentre 8,7 milioni di euro andranno a sostenere i programmi finalizzati tra cui la rete dei Centri per le famiglie, le azioni di contrasto alle disuguaglianze, le agevolazioni per il trasporto pubblico alle categorie fragili, la prevenzione dell’allontanamento di minori, i progetti per migliorare la qualità della vita ai detenuti. Inoltre, nel programma 2022 rientra anche il finanziamento di tre programmi riguardanti la prevenzione dello stress lavorativo degli operatori sociali, il supporto alla permanenza a domicilio o il rientro a casa dopo un ricovero in ospedale o le dimissioni da una struttura riabilitativa di soggetti fragili, gli interventi a favore di bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità. I 43 milioni di euro destinati alla gestione degli interventi e dei servizi sociali saranno suddivisi tra le province dell’Emilia-Romagna sulla base della popolazione residente.

Destinatari dei fondi sono Comuni e Unioni di Comuni, che li possono impiegare per potenziare le azioni e i servizi rivolti alla popolazione, in base alle priorità definite attraverso i Piani di zona approvati dai 38 distretti socio-sanitari in cui è suddiviso il territorio regionale.

La scadenza per presentare i Piani alla Regione è fissata al prossimo 30 giugno.