La legge approvata in Australia sul divieto dell’uso dei social media ai minori di 16 anni ha portato l’Europa e il resto del mondo a riflettere sulla tematica.
L’Australia è stata il primo Paese al mondo a imporre un disegno di legge così rigido nei confronti degli adolescenti: è vietato l’uso dei social media ai minori di 16 anni, come Facebook, Instagram e TikTok.
Le altre Nazioni, sia europee che non, hanno seguito con attenzione questa iniziativa e starebbero pensando ad analoghe restrizioni. La legge australiana ha portato a riflettere sulle problematiche che i social network provocano agli adolescenti: cyberbullismo, problemi psicologici, dipendenza, ansia e disturbi del sonno.
I Paesi coinvolti, oltre all’Italia, sono Francia, Spagna, Stati Uniti, Norvegia, Regno Unito e Cina.
Lo scorso anno la Francia ha proposto una legge che blocca l’accesso ai social network ai minori di 15 anni, in caso di mancato permesso da parte dei genitori. Nonostante questo divieto, metà degli utenti di età inferiore ai 15 anni ha potuto continuare a usarli tramite una rete virtuale privata, la Vpn, riuscendo quindi a eludere la regola.
Ugualmente in Spagna, nel giugno di quest’anno, quando il Governo ha presentato un progetto di legge per vietarne l’accesso ai minori di 16 anni.
Un’altra legge analoga è quella dello Stato americano occidentale, lo Utah: il tentativo di vietare i social ai minori di 14 anni è stato però bloccato da un giudice federale perché ritenuto incostituzionale.
A New York e in Florida, invece, il divieto dei social ai minori di 14 anni vale anche per chi riceve il permesso dai genitori: è una delle leggi più restrittive.
Altri due Paesi che si sono avvicinati alla legge proposta dall’Australia sono la Norvegia e il Regno Unito.
In quest’ultimo è il Partito Laburista a preparare la stessa legge per vietare i social media agli adolescenti. Nei giorni scorsi alla BBC è stato Peter Kyle, Segretario di Stato per la Scienze, l’Innovazione e la Tecnologia, ad annunciare che avrebbe fatto “ciò che serve” per mantenere bambini e adolescenti al sicuro online.
Infine, la Cina dal 2021 vieta ai minori di partecipare a dirette sui social. Inoltre, richiede l’identificazione tramite carta di identità.
Alcune restrizioni sono rivolte ai minori di 14 anni che non possono trascorrere più di 40 minuti al giorno su Douyin, la versione cinese di TikTok, e hanno un tempo limitato per giocare online.
B.P.
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