In Italia coesistono tre strumenti di identità digitale, nati in tempi diversi per rispondere a esigenze diverse, cioè la Cie a controllo statale, lo Spid controllo privato, la carta nazionale dei servizi, integrata nella tessera sanitaria. Il Governo, in particolare il Dipartimento per la trasformazione digitale guidato da Alessio Butti, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, vorrebbe ora creare un’unica identità digitale che possa essere sicura, semplice, accessibile a tutti. Si discute quindi di una transizione verso un modello unico per evitare duplicazioni di identità digitali che sono economicamente onerose.
Intervenendo sulla questione Butti sostiene che “il successo diffusivo dei due sistemi principali sin qui adottati, Cie e Spid, nonché l’esperienza positiva maturata dai cittadini con l’utilizzo quotidiano di Spid, rappresenta un patrimonio su cui costruire ogni soluzione innovativa per il futuro. L’Italia deve avere un unico sistema di identità digitale: questa razionalizzazione non è certamente attuabile in tempi brevi ma richiede gradualità di interventi”. Un processo, ha evidenziato il Sottosegretario, “non attuabile in tempi brevi con la necessità di interventi sul piano tecnico, amministrativo e giuridico e che punta poi a convergere nell’European Digital Identity Wallet”.
Nel frattempo, sono in corso le attività per facilitare l’utilizzo di Cie semplificando il procedimento per la sua emissione, riducendo i tempi di attesa e garantendo il passaggio verso lo standard e-Wallet. In questo contesto, ha aggiunto il sottosegretario, “il wallet digitale diventa il perno per esercitare i diritti di cittadinanza Europea in questo spazio digitale: i cittadini potranno custodire in modo sicuro documenti importanti come la patente, come la tessera elettorale, e anche quella sanitaria”.
(C.D.G.)