In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si è celebrata il 20 novembre, è partito il progetto “Il libro come cura”, ideato dalla Fondazione De Agostini e promosso, in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione del Comune di Milano, nei 104 nidi d’infanzia comunali della città.
Attraverso la lettura di albi illustrati da parte delle educatrici e degli educatori dei nidi d’infanzia del Comune di Milano, il progetto si propone di dare voce alle emozioni dei bambini con particolare attenzione ai temi che sono emersi in questo anno particolare caratterizzato dall’esperienza del COVID-19 (paura, solitudine, imprevisto, distacco), con lo scopo di attivare un percorso di cura delle ferite emotive dei più piccoli.
Il progetto andrà avanti fino a marzo 2021 con la donazione da parte della Fondazione De Agostini di albi illustrati, che saranno a disposizione di bambini ed educatori.
Per celebrare la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nei nidi comunali, è stata proposta ai bambini la lettura del libro Cane nero (di Levi Pinfold, Terre di Mezzo) e, subito dopo, un laboratorio dal titolo “Io non ho paura della paura”, allo scopo di ascoltare che cosa li preoccupa, parlare delle loro paura e non farli sentire soli.
È allo stesso tempo fondamentale, in questo momento così particolare, sostenere gli operatori dei nidi nel lavoro quotidiano con i bambini, nel quale si confrontano con le loro complesse emozioni accogliendole e aiutando i bambini a elaborarle. Per questo, l’iniziativa vedrà il coinvolgimento, oltre che di circa 5.000 bambini e dei loro genitori, degli educatori dei nidi d’infanzia comunali di Milano.
Il percorso di formazione è condotto da Claudia Maspero, psicoterapeuta dell’età evolutiva specializzata nella formazione dei professionisti dell’area materno-infantile: prevede quattro incontri a cadenza mensile con gli educatori, affinché attraverso la lettura degli albi illustrati selezionati possano affrontare nei servizi educativi i temi che il Coronavirus ha fatto emergere, e quattro webinar dedicati in modo specifico ai genitori e alle famiglie.
Per la selezione e la donazione dei libri che accompagnano il percorso di formazione degli educatori e che sono letti ai bambini, Fondazione De Agostini ha coinvolto alcune librerie indipendenti di Milano specializzate nei libri per ragazzi: Linea d’Ombra (via San Calocero 29), Isola Libri (via Antonio Pollaiuolo 5) e Aribac (via Porpora 61).
“Le bambine e i bambini hanno, più di tutti, subito le conseguenze dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus: le scuole, i luoghi che loro frequentano come una seconda casa, sono stati i primi a chiudere, lasciandoli privi dei loro riferimenti e delle loro relazioni – ha dichiarato Laura Galimberti, assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano -. Questo progetto mira a restituire l’attenzione che è stata loro sottratta nei mesi del lockdown e si inserisce nel composito insieme delle iniziative dedicate alla lettura che il Comune porta avanti e che prevede, tra le altre cose, l’azione di 185 reading ambassador che, in rete con biblioteche, librerie e consultori familiari, mettono in campo un’azione di sensibilizzazione sull’importante ruolo della lettura. Ringraziamo dunque Fondazione De Agostini che ci aiuterà a potenziare questa rete concentrandosi su un focus specifico molto significativo per il periodo che stiamo vivendo, quello legato alle paure e alle emozioni che la pandemia porta con sé”.
“Il progetto ‘Il libro come cura’ – ha affermato Marcella Drago, Segretario Generale della Fondazione De Agostini – nasce dal desiderio della Fondazione di supportare i bambini più piccoli, che più di altri risentono emotivamente del momento drammatico in cui ci troviamo. Partendo dal libro, vogliamo dare voce ai pensieri dei bambini, prenderci cura delle loro emozioni. E anche prenderci cura di chi ogni giorno cura i bambini, cioè le educatrici e gli educatori dei servizi. Ringrazio di cuore l’Assessore Laura Galimberti per aver accolto con entusiasmo il progetto e per aver supportato la Fondazione De Agostini nella realizzazione concreta dell’intervento sul territorio milanese.”