L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) ha presentato un manifesto composto da dieci principi che riguardano la relazione tra i bambini e gli strumenti digitali. Il manifesto è stato elaborato a partire dall’ascolto di 10 mila bambini delle oltre 400 classi partecipanti. Il documento è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Agia con l’Istituto degli Innocenti. L’iniziativa è stata costruita utilizzando come supporto didattico il libro di Geronimo Stilton “Alla scoperta del mondo digitale”, realizzato dall’Agia in collaborazione con Piemme – Mondadori Libri.
Nel manifesto si parla innanzitutto di pari opportunità. Si legge che tutti i bambini hanno il diritto di usare correttamente e con sicurezza strumenti informatici adeguati, al di là delle particolari condizioni fisiche, linguistiche e culturali o di condizioni socioeconomiche. Tale parità si manifesta anche nella possibilità di esprimere idee ed emozioni senza dover temere di essere offesi da commenti inappropriati, liberi da condizionamenti relativi al modo di vestire, al linguaggio o alle opinioni. La rete offre infatti opportunità per creare e coltivare relazioni sociali e, anche per questi gruppi online, diventa importante essere accettati dalla comunità̀.
Si menziona poi il ruolo degli adulti, insegnanti e genitori. Gli insegnati, e la scuola in generale, devono garantire ai bambini una formazione sul digitale, che si concluda con il rilascio di un patentino per l’accesso alla rete. I genitori devono assicurare protezione ed essere una guida all’uso coretto degli strumenti digitali. In riferimento al rispetto della dignità e della riservatezza di ogni bambino, viene inserito il diritto a restare disconnessi e a vedere i genitori disconnessi quando si partecipa ad attività di carattere sociale.
Nei dieci punti è stato inserito anche il diritto al gioco, in particolare il diritto ad accedere, anche nel mondo digitale, a spazi di gioco sicuri. Il gioco è, infatti, una parte fondamentale della salute psicofisica del bambino ed è necessario che, perché lo sia anche il gioco online, gli adulti siano molto vigili.
“I diritti sono il frutto di un processo di ascolto dei bambini a partire dal quale abbiamo elaborato una serie di principi che dovrebbero essere tenuti sempre presenti quando i minorenni entrano in contatto con il digitale”, dice Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
(C.D.G.)