L’indagine “Leader della comunicazione”, condotta da Ernst & Young in collaborazione con SWG, rivela le tendenze che stanno plasmando il modo in cui le aziende interagiscono con il proprio pubblico. Un primo dato interessante riguarda la collaborazione interna tra i dipartimenti delle aziende: l’area comunicazione lavora sempre più a stretto contatto con HR (78%), CEO e Leadership (70%) e Sostenibilità (65%). Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, la stessa sinergia non c’è con Business (43%) e Vendite (20%). Questi numeri riflettono una delle prerogative fondamentali del marketing di oggi, che non può limitarsi alla promozione dei prodotti, bensì deve anche e soprattutto trasmettere l’essenza e i valori dell’azienda che si riassumono nella sua “vision”.
Tra le tendenze più significative in termini di impatto vi è l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per la personalizzazione dei contenuti. La capacità dell’AI di raccogliere e analizzare istantaneamente enormi quantità di dati verrà sfruttata per definire esperienze di consumo su misura dell’audience. Questo farà aumentare il grado di soddisfazione e di coinvolgimento dei clienti, traducendosi in una crescita dei tassi di conversione. Nonostante gli evidenti benefici dell’integrazione dell’AI in questo settore, solo un responsabile della comunicazione su 10 ne fa un uso strutturato.
Un altro ambito che merita attenzione è l’influencer marketing, che si sta evolvendo rapidamente e che vede all’orizzonte l’integrazione della realtà aumentata e degli influencer virtuali generati dall’AI. Per il momento però, la principale tendenza che si riscontra nel marketing è il progressivo spostamento del focus dai macro-influencer ai micro e nano-influencer. Le motivazioni di questa inversione di rotta vanno cercate nella crescente sensibilità delle audience all’autenticità e alla concretezza delle figure che seguono. Gli influencer di nicchia generano più fiducia di quelli “generalisti” e possono quindi contare su una fan base solida e molto coinvolta. Di conseguenza, gli influencer minori, seppur con un pubblico ridotto, generano tassi di conversione in proporzione più alti di chi ha il triplo dei loro seguaci.
Sarà protagonista del 2024 anche il video-marketing, già presente nel panorama pubblicitario, ma destinato ad affermarsi definitivamente quest’anno. Lo si deve all’ineguagliabile capacità dell’audiovisivo di veicolare messaggi in modo efficace e coinvolgente: grazie a uno storytelling diretto e accattivante il brand riesce a creare una connessione più profonda con il proprio pubblico. Questo vale specialmente per la Gen Z, abituata a consumare contenuti altamente “visual”.
Un altro fenomeno in crescita è quello della “premiumization”, ossia la spinta delle aziende verso versioni più esclusive, e di conseguenza più costose, dei propri prodotti. A fronte di una maggiore qualità, le persone sono disposte ad assecondare pricing più alti, non solo, come avveniva prima, in industrie specifiche come quelle automobilistiche, dell’alcool o dei viaggi, ma anche in prodotti di largo consumo. Il marketing intercetta questa tendenza introducendo contenuti esclusivi, a pagamento, che forniscono un servizio aggiuntivo come quello di informare il cliente. Questo riflette la crescente importanza dello storytelling impegnato, che genera valore trasmettendo conoscenze su temi considerati di rilievo.
In conclusione, i tratti distintivi delle campagne marketing nel futuro prossimo saranno la personalizzazione, l’autenticità e la trasparenza, per incontrare il favore di un pubblico sempre più esigente.
A.L.R