INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME INDICATORE ECONOMICO DEI POTERI NAZIONALI

L’Intelligenza Artificiale diventa sempre di più non solo un’applicazione tecnologica che fa evolvere le nostre economie e società, ma anche un indicatore di successo per le imprese o per il sistema-Paese.

La società di ricerche Gartner, all’interno di un nuovo report che identifica i principali trend del mondo AI per il 2024 e oltre, prevede che nel 2027 il valore di produttività dell’AI sarà riconosciuto come indicatore economico primario del potere di uno Stato.

Tali “previsioni strategiche” si basano su come l’Intelligenza Artificiale generativa ha cambiato le organizzazioni, che ora devono avvalersi della nuova tecnologia per essere flessibili e preparate per affrontare le sfide del futuro.

Anche i governi nazionali hanno un ruolo all’interno di questo nuovo panorama dominato dall’AI. Infatti, la nuova tecnologia viene sempre più spesso incorporata nella pianificazione nazionale a lungo termine e viene riconosciuta come tecnologia chiave sia nel settore privato che in quello pubblico. Per sostenere le iniziative che mettono l’AI al centro si rende necessaria l’attuazione di atti e regolamenti. Daryl Plummer, Distinguished Vp analyst di Gartner, ha dichiarato che “l’implementazione di successo di iniziative di Intelligenza Artificiale su larga scala richiede il supporto e la collaborazione di diverse parti interessate e ha quindi grande capacità di mobilitare le risorse nazionali”.

Secondo Gartner, sempre entro il 2027 gli strumenti AI veranno sfruttati anche per spiegare le applicazioni aziendali legacy e creare sostituzioni appropriate, riducendo i costi di modernizzazione di ben il 70%.

Già nel 2026 l’AI generativa verrà utilizzata per creare i digital charisma filters, programmi che intervengono sui testi scritti dalle persone per rendere tale comunicazione più performante e adatta al contesto sociale e culturale in cui si svolge. Tali programmi verranno utilizzati dal 30% delle risorse umane e porteranno dei miglioramenti all’interno del percorso professionale delle persone.

Da qui al 2028 il budget di marketing e cybersicurezza cambierà destinazione, perché verrà impiegato per combattere la disinformazione, una minaccia che influenza negativamente i processi decisionali e che puo’ essere estremamente difficile da rilevare e neutralizzare. Sempre Plummer ha specificato che “la rapida ascesa dell’Intelligenza Artificiale ha dato urgenza alle iniziative delle autorità di regolamentazione, che puntano i riflettori sulla disinformazione come uno dei rischi associati all’aumento del potere e della disponibilità della nuova tecnologia”. Di conseguenza, il vantaggio competitivo nei prossimi anni si giocherà anche sull’avere o meno gli strumenti che permettono di combattere tali rischi.

Un altro macro-trend individuato da Gartner riguarda i nuovi talenti: entro il 2027, il 25% delle aziende Fortune 500 recluterà attivamente persone con abilità neurodivergenti (come autismo, Adhd e dislessia) per migliorare le prestazioni aziendali.

Dall’altra parte, però, l’impiego dell’Intelligenza Artificiale aumenterà l’insicurezza dei dipendenti: le aziende che adottano la nuova tecnologia senza comunicare in modo chiaro ai lavoratori quali saranno gli impatti, subiranno tassi di turnover del 20% più alti.

 

M.M.