INTELLIGENZA ARTIFICIALE, POSTI DI LAVORO A RISCHIO

L’ascesa dell’intelligenza artificiale è associata a scenari apparentemente contrastanti: alcuni vedono il potenziale per una maggiore efficienza e innovazione, altri sono preoccupati per la potenziale perdita di posti di lavoro. Secondo i dati raccolti da AtlasVpn, in particolare il 40% delle persone ritiene che l’intelligenza artificiale sostituirà i lavoratori nella propria area. Ma non tutti sono d’accordo.

I dati si basano sul sondaggio globale “Trust in artificial intelligence: a global study”, condotto dall’Università del Queensland e da Kpmg Australia su un totale di 17.193 intervistati provenienti da 17 paesi. Dalla survey è emerso che circa 2 persone su 5 temono che l’intelligenza artificiale sostituirà il loro lavoro o svolgerà compiti chiave di esso. Oggi modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT possono già scrivere articoli su argomenti specifici o aiutare i copywriter a scrivere testi per un sito web aziendale.

Tuttavia, il 39% di persone non è d’accordo sul fatto che l’intelligenza artificiale rappresenti una minaccia per il lavoro. Alcuni lavori richiedono infatti un intervento fisico di una persona e, al momento, non possono essere sostituiti dall’intelligenza artificiale.

Inoltre, il 20% degli intervistati afferma di sentirsi neutrale rispetto all’AI: alcuni di loro, secondo gli analisti, potrebbero non essere pienamente consapevoli della misura in cui l’AI potrebbe automatizzare le loro attività.

Circa due terzi delle persone si sentono ottimisti riguardo ai benefici che l’AI può portare alla società. Inoltre, il 60% degli intervistati esprime entusiasmo per la tecnologia “intelligente”. Nonostante le preoccupazioni, la maggior parte delle persone vede l’AI come uno strumento che può portare cambiamenti positivi e soluzioni a molti problemi. Questo può essere dovuto alla crescente familiarità con l’intelligenza artificiale e i suoi potenziali benefici, come una maggiore efficienza e produttività in vari settori.

Allo stesso tempo, però, il 48% degli intervistati esprime preoccupazione per l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’umanità. Un quarto delle persone si dice addirittura “indignato” per le applicazioni AI. La preoccupazione per l’AI è probabilmente dovuta a potenziali rischi associati al suo uso improprio o alle conseguenze indesiderate.

 

(V.M)