Secondo i dati raccolti attraverso l’Italian Teachers Survey, il sondaggio condotto da Cambridge University Press & Assesment e che ha coinvolto docenti delle scuole italiane statali di primo e secondo grado, il 79% degli insegnanti ritiene che il digitale sia ormai diventato uno strumento indispensabile per l’attività didattica e sia quindi pronto a mantenere il suo posto all’interno delle aule.
I dati forniti dal MIUR indicano che gran parte delle scuole è tecnologicamente attrezzata. A questi dati si può sommare quelli della tecnologia che gli studenti – e gli insegnanti – hanno personalmente a disposizione – portatili tablet e smartphone – e che può essere utilizzata in una logica BYOD (Bring Your Own Device).
Ma non sono unicamente le attrezzature tecnologiche il punto essenziale: fondamentale è che gli insegnanti siano preparati ad utilizzare le tecnologie digitali per rendere più efficace e attraente la didattica.
Bisogna tuttavia sottolineare che con scuola digitale non si intende unicamente la didattica a distanza: la “Didattica digitale” è il processo di insegnamento che si realizza in questo contesto modificando le tradizionali metodologie didattiche, basate sulla centralità del docente e sulla trasmissione dei contenuti e promuovendo il ruolo attivo degli studenti e l’acquisizione di competenze.
Le forme di insegnamento da poter mettere in atto con l’aiuto della tecnologia sono molteplici e sicuramente più accattivanti per lo studente nel suo processo di apprendimento.
Tra queste si hanno la realtà virtuale e la realtà aumentata che permettono agli utenti di unire percezioni reali ed elementi digitali da una parte, e che immergono invece in una simulazione interamente digital dall’altra. L’insegnamento che sfrutta, grazie a AR e VR, la multi-modality e che si avvale di audio e supporti visivi per stimolare l’apprendimento si rivela un modello vincente sia tra gli studenti più giovani che tra quelli universitari, aumentandone anche la motivazione e il coinvolgimento.
Inoltre, con l’espansione del digitale all’interno delle aule italiane si è assistito anche al fenomeno della gamification, ossia l’utilizzo di giochi e piattaforme ludiche come strumenti per l’apprendimento. Il trend, che prenderà sempre più piede all’interno delle scuole, è considerato dal 56% dei docenti coinvolti nell’Italian Teachers Survey una delle novità didattiche del prossimo futuro.