LA DECISIONE RESPONSABILE DI TIK TOK

Il social Tik Tok, dopo l’avvertimento del Garante della Privacy, ha deciso di sospendere il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per la pubblicità “personalizzata” (costruita a partire dalla profilazione dei comportamenti messi in atto durante la navigazione sulla piattaforma) per le persone maggiori di 18 anni.

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha giudicato “responsabile” la scelta del social network e ha affermato di essere aperta a un dialogo per contribuire alla ricerca del bilanciamento tra interessi economici e diritti degli utenti.

Si chiude così la vicenda iniziata lo scorso 7 luglio, quando il Garante della Privacy ha avvertito Tik Tok che, in assenza di un esplicito consenso, l’utilizzo dei dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata rappresentava una violazione della direttiva “ePrivacy” del 2002 ed era in contrasto con il Codice in materia di protezione dei dati personali. Infatti, l’archiviazione di informazioni (ma anche l’accesso a informazioni già archiviate) nell’apparecchiatura terminale di un abbonato o utente prevedono come base giuridica l’esclusivo consenso degli interessati (e non il legittimo interesse, come sostenuto da Tik Tok).

La violazione della direttiva “ePrivacy” ha permesso al Garante di intervenire direttamente e in via d’urgenza nei confronti del social, al di fuori della procedura di cooperazione prevista dal Gdpr.