LA FRANCIA VIETA L’USO DI WHATSAPP AI POLITICI

La Francia è sempre più attiva sul fronte della sovranità digitale in ambito politico.

Dopo aver vietato ai ministri e relativo staff di utilizzare TikTok, il social media cinese che ha messo sull’attenti l’intero Occidente a causa dei rischi associati alla privacy e al furto dei dati, la stessa sorte è toccata a WhatsApp, il noto servizio di messaggistica di proprietà di Meta.

A spiegare le motivazioni dietro tale scelta è una circolare emanata dai servizi del primo ministro Elisabeth Borne, e diffusa all’opinione pubblica dal settimanale francese “Le Point”. Dai documenti si legge che “le principali applicazioni di messaggistica istantanea per il grande pubblico occupano un posto crescente nelle nostre comunicazioni ma non sono prive di vulnerabilità in termini di sicurezza”. In effetti, è vero che le app di messaggistica trovano grande riscontro nel panorama politico e aziendale, soprattutto come strumento per contattare i giornalisti. Dalla campagna presidenziale del 2017, l’entourage di Emmanuel Macron è noto per fare ampio uso dell’applicazione Telegram, di origine russa.

Nonostante il forte legame tra politica e messaggistica istantanea, è stato comunque imposto l’obbligo di abbandono di WhatsApp a partire dall’8 dicembre. Ma non è finita qui perché, al posto del noto servizio di Meta, è stato proposto un sostituto, perlopiù sconosciuto alla gran parte della popolazione, Olvid. Si tratta di un app che svolge le stesse funzioni di WhatsApp, proposta dal Governo francese come alternativa a quest’ultimo. In altri termini, gli smartphone e pc dei politici francesi dovranno abituarsi alla presenza di un nuovo servizio di chat, sviluppato da una startup parigina nel 2019. Tutto questo, si legge nella circolare, per “rafforzare la sicurezza degli scambi”.

Il primo ministro Borne ha dichiarato che l’integrazione di questa soluzione non solo costituisce una presa di coscienza dal punto di vista della sicurezza informatica, ma è un passo avanti verso una maggiore sovranità francese.

La differenza principale con WhatsApp e altri servizi di messaggistica è che su Olvid non sono crittografate solo le conversazioni, ma anche la data della conversazione e i soggetti partecipanti. Inoltre, per la registrazione non si richiede un numero di telefono. Si può quindi dire che Olvid sia particolarmente utile per le conversazioni più sensibili e, dunque, indicata per figure politiche, ma resta sconosciuta al grande pubblico, che potrebbe trovarsi disorientato dall’assenza di un menù centrale con tutte le chat. Su Olvid, infatti, i nuovi contatti si possono aggiungere solo tramite QR code.

 

SF